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La “muraglia” riduce la spiaggia

La “muraglia” riduce la spiaggia

Non sembra totalmente risolta la questione della “muraglia di Giampilieri” e dopo il dietrofront della Soprintendenza, che ha dato l’ok per far ripartire i lavori, abbiamo sentito l’ingegnere capo del Genio civile, Leonardo Santoro, che ha chiarito molti aspetti, e nello stesso tempo ha espresso qualche perplessità.

«Lo studio idraulico marittimo è firmato – afferma –, dal geologo Carmelo Gioè, quindi è in regola, altrimenti non l’avrei firmato. La scelta progettuale sull’efficienza è una scelta appunto del geologo, però il direttore dei lavori (in questo caso il geometra Marco Mancuso, n.d.c.) deve fornire una dichiarazione di conformità dello stato luoghi al progetto, cioé deve certificare che i lavori realizzati siano aderenti a ciò che era ipotizzato nel progetto. In sostanza – prosegue –, il nodo della vicenda è questo: occorre accertare se lo stato dei luoghi nei quali si sta intervenendo è quello rappresentato dal progetto. Se è così tutto è in regola, quindi è orrendo ma funzionale».

Tuttavia, secondo l’ing. Santoro, bisogna tenere conto che questi lavori sono provvisori e che in città sono stati fatti interventi migliori: «Tutto dipende – precisa –, dal regime del vento e delle mareggiate, ma questi interventi subiscono il “sifonamento”, ovvero i marosi erodono la sabbia su cui sono poggiati i massi, e quindi tendono a sprofondare. Quindi è una protezione temporanea. Sicuramente le opere più efficaci sono quelle a mare, come quelle che sono state realizzate a Santa Margherita. Per quanto riguarda Galati, va ricordato, che l’opera che ha redatto il Genio civile prevede delle barriere soffolte sommerse e dei “pennelli” di collegamento alla terraferma. Questo tipo di struttura obbliga la sabbia a depositarsi perché viene ridotta l’energia dell’onda, che quando si ritrae deposita la sabbia, e quindi la spiaggia aumenta di dimensioni e favorisce il vero “rifiorimento”».

A questo punto però bisogna pensare anche a progetti di lungo periodo: «Questo è il momento più opportuno per Palazzo Zanca – conclude –, che deve redigere delle schede RendiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la difesa del suolo) e mandarle all’assessorato regionale all’Ambiente, che sta procedendo alla progettazione degli interventi».

Intanto, è saltato, proprio perché è arrivata la revoca della Soprintendenza, il sopralluogo che era previsto per oggi (lo stesso ing. Santoro ci aveva detto che è disponibile ad intervenire ad una nuova conferenza dei servizi, n.d.c.), e che avrebbe portato sul luogo tutti gli enti coinvolti, come hanno più volte richiesto anche i residenti, anche durante la seduta della VI Commissione consiliare, voluta fortemente dal consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello.

Solo che ora è la Natura che li “richiama”. Infatti, si cominciano a vedere i primi effetti delle nuove scogliere in calcestruzzo a Giampilieri (nel corredo fotografico descriviamo il “prima” e il “dopo”). E il confronto dell’estensione della spiaggia in corrispondenza del torrente Lumbri, dopo appena cinque giorni dalla posa dei massi, è abbastanza preoccupante. Si nota l’effetto addirittura opposto al ripascimento ipotizzato in progetto, con l’evidente arretramento della spiaggia.

A questo punto bisogna chiedersi se siano stati valutati i costi e i benefici, se è tutto funzionale, e se davvero tutto stia andando come le previsioni. Risposte doverose che vanno date non solo ai residenti, che hanno il diritto di essere tranquillizzati, ma anche a tutti i cittadini, considerato che si stanno impiegando risorse pubbliche. Non vorremmo che questi lavori, passassero alla storia come lavori “economici”, ma nello stesso tempo “inutili”.

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