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Messina e Milazzo piangono il grande Jack Gaina

Messina e Milazzo piangono il grande Jack Gaina

Jakob “Jack” Gaina ha passato la palla per l’ultima volta. Ha combattuto con grande grinta e determinazione contro la malattia che lo affliggeva purtroppo da anni. Ma ieri, a 42 anni, in Nuova Zelanda il suo cuore ha cessato di battere.

Arrivato a Messina nella stagione 1999/2000 ingaggiato dal Clan allora allenato da Tito Cicciò, che al termine di un eccellente campionato sfiorò la Serie A, perdendo lo spareggio contro la Partenope che quell’anno schierava anche l’ex nazionale azzurro e oggi commentatore Paul Griffen.

A Gaina e alle sue infinite mete sono legate le pagine migliori delle squadre messinesi: Clan, Amatori e Milazzo. Fortissimo il suo legame con la città dello Stretto che lo aveva adottato; una unione talmente intensa che sul suo profilo Facebook aveva indicato la sua nascita proprio qui.

Jack Gaina ha giocato anche con Amatori Catania, Viadana e Rovigo debuttando in Challenge Cup e meritandosi la convocazione in Nazionale Seven. Con la maglia azzurra ha partecipato ai Mondiali di Hong Kong vincendo il raggruppamento del Bowl.

Talento purissimo dalla grande velocità, ha dato un’impronta tecnica sostanziale e di assoluto valore a tutto il rugby peloritano.

Giocatore d’esperienza e splendido leader ha arricchito tutte le squadre nelle quali ha militato, riuscendo, grazie al grande carisma, a creare spogliatoi monolitici dove la dimensione “squadra” era il primo valore al quale ancorarsi sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Le une e le altre sempre condivise. E per Clan, Milazzo e Amatori sono state sempre giornate memorabili.

Non sono mancati i momenti difficili, ma la certezza di potere ripartire da Gaina era il primo passo per tornare a essere vincenti. E al di là della superlativa dimensione tecnica, che lo ha reso il migliore giocatore che abbia mai vestito la maglia di una squadra messinese, Jack Gaina ha lasciato un’immensa eredità di affetti.

Compagni, amici, allenatori, dirigenti ma anche (e soprattutto) avversari ne hanno sempre ammirato la bravura e la lealtà. E molte delle squadre affrontate da Gaina in questi anni hanno ricordato sulle proprie pagine web il mite e simpatico campione scomparso prematuramente.

Dopo 16 anni di permanenza in Italia, Gaina era da poco tornato in Nuova Zelanda con la moglie Marianna e i figli Nathan e Ioana.

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