Messina
Finisce con due condanne, una piuttosto pesante e una “leggera”, ovvero sette e due anni di reclusione, il processo per una delle tante vicende giudiziarie legate all’avvenente Ruby della saga berlusconiana, la marocchina Karima El Mharoug che dopo essere andata via da Letojanni, nel 2009, per qualche tempo visse a Messina.
Il processo conclusosi stasera davanti alla prima sezione penale del tribunale di Messina presieduta dal giudice Silvana Grasso, in cui Ruby era parte offesa, vedeva coinvolte due persone: Ester Fragata, la titolare del centro estetico che la ospitò nel suo breve periodo messinese, e un avvocato, Goffredo Sturniolo, un giovane che la ragazza frequentò in quel periodo. La Fragata doveva rispondere di induzione alla prostituzione minorile. Secondo l'accusa aveva dato ospitalità alla ragazza nel centro estetico invitandola ad assecondare le richieste di “massaggi particolari” da parte dei clienti o di altre prestazioni sessuali.
La ragazza però si rifiutò e fuggì dal centro estetico. L'accusa contestata a Sturniolo era invece originariamente di violenza sessuale per aver tentato più approcci con la marocchina, nel bagno del centro estetico, su un’auto, in una discoteca e in un’abitazione. Fatti che secondo quanto raccontò a suo tempo Ruby alla polizia risalirebbero tra l’11 e il 13 febbraio del 2009.
Per la Fragata, che è stata assistita dagli avvocati Nino Favazzo e Antonio Amata, i giudici hanno deciso la condanna a ben 7 anni di reclusione e ventimila euro di multa, riconoscendo la sussistenza del reato “pieno” di induzione alla prostituzione minorile, e non come aveva ritenuto la Procura, chiedendo di modificare con il pm Antonella Fradà il capo d’imputazione in “tentativo”. La richiesta dell’accusa per la Fragata era stata di 5 anni di reclusione.
Per Sturniolo invece i giudici hanno accolto la richiesta del pm Fradà, di ritenere la violenza sessuale come ipotesi minore, solo un tentativo quindi, qualificato dal 3° comma dell’art. 609 bis del codice penale, e lo hanno condannato solo a 2 anni di reclusione, con la sospensione della pena. La Procura aveva richiesto per lui la condanna a 2 anni e mezzo di reclusione. I suoi difensori, gli avvocati Nicola Giacobbe e Tommaso Autru Ryolo, avevano invece sostenuto che le accuse erano insussistenti, chiedendo l'assoluzione del loro assistito.
Sono state decise anche alcune pene accessorie a carico della Fragata e di Sturniolo, tra cui "l'interdizione perpetuta da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori".
I giudici hanno poi disposto il risarcimento in sede civile per Ruby, che in questa lunga vicenda è stata assistita dall'avvocato Alessandro Billè.
"E' con particolare curiosità - scrive in una nota Nino Favazzo, legale di Ester Fragata - che attendo di leggere le motivazioni della sentenza di condanna ad una pena che si segnala, peraltro, anche per la sua severità. Novanta lunghi giorni la mia assistita dovrà, dunque, attendere per capire come è possibile che, la meno creduta e la meno attendibile persona offesa d'Italia - tale è stato il giudizio unanime espresso dalle numerose sentenze emesse da altrettanti Uffici Giudiziari italiani - sia riuscita a convincere i Giudici peloritani circa la fondatezza delle accuse dalla stessa mosse nei confronti di chi - Ester Fragata - ha avuto il solo torto di averla ospitata per poco più di una settimana, prima di denunciarla per il furto di un bracciale. Impunità per perdono giudiziale per la allora giovane magrebina - il fatto è stato definitivamente accertato in sede penale - condanna a sette anni di reclusione ed accessori per la denunciante. Questo, allo stato, il triste e desolante epilogo, per fortuna ancora solo provvisorio!"
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