«Che fine ha fatto la mano di Clarenza? Speriamo venga ritrovata al più presto!». Domande alle quali è stata data subito una risposta senza ricorrere, come spesso accade, a teoremi di dietrologia. L’arto destro di una delle due statue in rame dorato raffiguranti Dina e Clarenza – le mitiche eroine messinesi del campanile del Duomo che, secondo la leggenda la notte dell’8 agosto del 1282 salvarono la città da un assalto francese – è stato rimosso per evitare che cadesse giù danneggiando persone o cose.
Questo quanto dichiarato dall’economo dell’arcidiocesi, mons. Giuseppe La Speme il quale ha spiegato che il pezzo non era ben saldo. Mentre però per staccare la mano è bastato passare dall’interno della torre, per ricollocarla sarà necessario montare un ponteggio esterno e, in quell’occasione, saranno visionate tutte le altre figure del meccanismo. «Abbiamo è deciso di rinviare questi lavori a settembre – spiega La Speme – poiché in estate piazza Duomo è sempre affollata da migliaia di turisti». Va anche detto che è stato riazionato il carosello delle ore fermo da sei anni, è stato rimesso il bastone allo scheletro, sono state sincronizzate le fasi lunari, è stato regolato il datario.
Se per un paio di mesi i turisti e i cittadini dovranno fare a meno della mano di Clarenza che suona le campane, ci sarà la mano benedicente della Madonna della Lettera - che ha ripreso a funzionare - implorando benevolenza per la sua amata Messina!
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