Brucia la Sicilia. Dal messinese, al
palermitano, al ragusano centinaia di ettari di vegetazione,
campi coltivati, macchia mediterranea stanno andando in fumo.
Roghi, dicono i vigili del fuoco, spesso dolosi, alimentati da
un caldo torrido e dal forte vento. E come ogni anno sono
scoppiate le polemiche sul servizio antincendio della Regione.
La situazione più critica è in provincia di Messina, in
particolare sulle colline di Patti, dove nel 2007 nell’incendio
che si era esteso a un agriturismo morirono 6 persone. L’ex capo
della Protezione Civile, Guido Bertolaso, la definì «la giornata
più critica nella storia degli incendi boschivi del Paese». Era
il 23 agosto. Come allora, anche oggi le fiamme sarebbero di
natura dolosa. Le colline intorno alla cittadina sono avvolte
dalle fiamme. Evacuati gli anziani all’interno della Residenza
Sanitaria Assistita di contrada Case Nuove Russo lambita dal
rogo. Alimentato dal forte vento di scirocco, il fuoco sta
bruciando tutto ciò che incontra nelle contrade Scarpiglia,
Moreri, Belfiore, Maddalena e Sisa. Molte le persone che si sono
recate al pronto soccorso per intossicazione da fumo. Avvolto
dalle fiamme l’agriturismo Porticella, dove sono morti diversi
bovini. Raggiunto dal fuoco anche l’agriturismo Villa Rica. Nei
pressi di un resort le fiamme hanno fatto esplodere un bombolone
del gas. Decine le abitazioni che sono state evacuate dalle
forze dell’ordine. Ingenti i danni nell’azienda Pi.Eco in
contrada Mulinello che si occupa di conferimento e riciclaggio
di rifiuti. Le fiamme l’hanno avvolta bruciando il materiale
depositato, tra cui moltissima plastica e amianto, provocando
una densa nube nera visibile da decine di chilometri da Patti.
A Messina la situazione più critica è nei villaggi di Spartà e
Santo Saba dove sono state evacuate diverse abitazioni. Due i
canadair in azione.
In fiamme anche il ragusano, in particolare a Chiaramonte
Gulfi dove è andata in fumo la pineta ed ettari di terreno.
Anche qui diversi gli intossicati soccorsi dal 118.
Roghi nel palermitano, in particolare nella zona di Monreale,
Caccamo, dove le fiamme lambiscono le case, Termini Imerese,
Misilmeri, Monreale, Sclafani Bagni, Gangi e Prizzi, e nel
catanese, dove è andata a fuoco una fabbrica di mobili e sedute
per ufficio nel comune di Scordia (Catania).
«Come non rimanere indignati, esterrefatti, sconvolti, di
fronte all’enorme incendio appiccato a Patti, dove diverse
attività produttive rischiano di chiudere e diversi cittadini di
rimanere senza abitazioni. Non esistono parole per descrivere
tale orrore praticato coi metodi di sempre: approfittare del
vento di scirocco, nel tentativo di far passare atti spesso
dolosi, come autocombustioni», commenta il governatore siciliano
Rosario Crocetta. Mentre il Conapo, sindacato dei vigili del
fuoco, punta il dito contro la Regione. «Altre Regioni hanno
finanziato un potenziamento estivo dei vigili del fuoco per
migliorare la lotta agli incendi. - scrivono in una nota - La
Regione Sicilia in questo è invece latitante, non previsto il
potenziamento dei pompieri e quindi operiamo con gli organici
ordinari, già carenti, e impiegati anche in altri compiti di
soccorso pubblico. Servirebbe invece una convenzione per
potenziare il servizio e approntare più squadre in
straordinario. Non si può pensare di affrontare la stagione
degli incendi con gli stessi organici carenti della stagione
invernale, cosa poi aggravata in Sicilia anche dalla mancanza di
mezzi aerei».
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