La nascita della Messinaservizi, la proroga di Messinambiente, la discarica chiusa o lontana, le beghe tra il consiglio e la giunta comunale. Sono tutti problemi che hanno sì causato il malfunzionamento del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma ai cittadini, almeno quelli che pagano una tassa tra le più alte d'Italia, non possono più interessare. I messinesi sono all'esasperazione, il grido d'aiuto che arriva da ogni parte del territorio comunale, lo registriamo quotidianamente. Ognuno ci descrive e ci documenta una precisa zona della città. Non è più il caso singolo a distinguersi.
E' il quadro generale ad essere desolante. Ci sono casi disperati, è vero, ma è l'insieme che dà la misura di una situazione drammatica, per contrastare la quale, non si capisce perchè non si registra ancora una presa di posizione delle massime autorità. Una situazione difficile certamente per chi è chiamato a gestirla, ma che evidentemente sta sfuggendo o è sfuggita di mano quando siamo solo alle prime battute della stagione più calda. E soprattutto, non è la prima volta negli ultimi anni. L'esasperazione si manifesta anche con i gesti inconsulti e irresponsabili di cittadini che danno fuoco a cataste di rifiuti. Come la scorsa notte in viale Aranci. La diossina è pericolosissima per la salute pubblica, ma la puzza che si sprigiona dal percolato, i topi e le blatte che arrivano a ridosso se non dentro le abitazioni non si possono sopportare.
La città è sporca. Maleodorante. Una passeggiata serale per godere di un po' d'aria fresca si trasforma in un incubo quando non si riesce ad evitare di transitare a piedi o in moto accanto una catasta di rifiuti non raccolti. O quando si è costretti ad incolonnarsi dietro un autocompattatore di Messinambiente. O quando in arterie centralissime ci si imbatte in incontri sgradevolissimi con roditori grandi quanto gatti o blatte gigantesche. Non se ne può più. Chi deve, intervenga presto.