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Consigli per le vacanze, "The Guardian" dimentica Messina

Consigli per le vacanze, "The Guardian" dimentica Messina

Se la Rai, la massima televisione italiana, può sbagliare la provincia di Taormina, assegnandola a Catania, come avvenuto per il G7, come ci si può arrabbiare con il The Guardian, quotidiano britannico, se sul suo sito online dimentica completamente dell'esistenza di Messina sulla cartina geografica? E' successo davvero nella pubblicazione dello scorso 24 giugno, giorno in cui, nella rubrica dedicata ai viaggi, campeggiava, in prima pagina, la foto dell'Isolabella, con i consigli su cosa andare a vedere in giro per la sicilia Orientale, con tanto di cartina. Una cartina probabilmente realizzata ad hoc per far risaltare i punti chiave del discorso, fra i quali, però mancava Messina: il capoluogo, non Taormina, non Milazzo, non Savoca, mentre erano presenti Catania, Siracusa e Ragusa.

La città dello Stretto scomparsa non soltanto dalla punta della Trinacria, ma anche dal testo, dalle foto, dalle indicazioni su dove mangiare e dove dormire. Neanche un accenno sulle tradizioni, sui monumenti, sul campanile del Duomo, sulla Madonnina del Porto, sulla pesca del pescespada. Cosa è successo? Ignorante in geografia chi ha scritto l'articolo o c'è un errore di comunicazione alla base? Troppo facile dire che forse ha fatto il giro del mondo la notizia delle tonnellate di spazzatura, della puzza, delle buche, dei cinghiali per strada, della mancanza di educazione civica, piuttosto che delle tante bellezze (non ultima il nuovo Museo), del mare incantevole, del panorama mozzafiato e del cibo da leccarsi i baffi? O forse i tanti crocieristi che sbarcano dai mastodontici transatlantici hanno espresso dei pessimi giudizi sulle schede di gradimento a bordo, tanto da far cancellare Messina dalle cartine geografiche?

O forse manca completamente la capacità di vendere il prodotto Messina nel mondo; di difendere questa nostra magnifica città dall'oblio in cui viene spesso relegata? L'assessore al Turismo, Guido Signorino, dovrebbe porsi queste domande e magari, attraverso l'ufficio stampa del Comune, contattare il giornalista britannico per illuminarlo sulla nostra esistenza ed evitare che, prima della sua Brexit, The Guardian sancisca quella di Messina, quantomeno dalle cartine geografiche.

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