Tra pochi mesi si torna a votare per eleggere il nuovo governatore e l'assemblea regionale siciliani. Si riparte con le promesse e gli impegni poi non mantenuti? E' il timore dei precari della Sanità di tutta l'isola (soltanto a Messina 70, fra Policlinico ed Asp) che si sono costituiti in comitato e, oltre ad aver previsto una serie di iniziative a supporto della vertenza, hanno lanciato una campagna sui social, volta ad ottenere la stabilizzazione e anche l'avvio dei nuovi concorsi. Sono passati ben due anni -scrivono in un comunicato stampa- di annunci disattesi e di fallimenti. Adesso è giunto il momento che l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, chiarisca il reale stato dell’arte sui tetti di spesa e sui tempi per le immissioni in ruolo e per i nuovi concorsi. Per i precari della Sanità siciliana negare loro il diritto di assunzione equivale a negare il diritto alla salute dei cittadini ed all’accesso a cure di qualità per i pazienti, e ritengono non più tollerabili le speculazioni della politica. Chiedono le dimissioni di chi ha alimentato le loro aspettative o la soluzione immediata della lunga vertenza e aggiungono che, in occasione dell’avvio dei nuovi concorsi, se mai partiranno, per evitare speculazioni elettorali, vanno adottate graduatorie regionali al pari di quanto già fatto da altre Regioni. Il comitato precari della Sanità siciliana da ieri ha lanciato un Social Mob con l'invio di messaggi attraverso i social network per coinvolgere e rendere partecipe l’opinione pubblica di questa incredibile situazione. Le nuove iniziative sotto il titolo “Repetita iuvant” dopo quella definita “Il de profundis della sanità siciliana”, del 2 novembre 2016. Sono trascorsi, da allora altri 7 mesi e, per i precari della sanità siciliana non c'è più tempo: il 30 giugno 2017 rappresenta la scadenza ultima concessa alla politica regionale. Dal 1° luglio, in assenza di segnali concreti -concludono - verrà certificata l’incompetenza e l’inconsistenza dell’attuale governance regionale della Sanità.