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Vizio di forma, il Tar sospende l'Ecopass

Ecopass, delibera illegitima?

Da oggi non si paga l'ecopass. A distanza di 4 anni dalla delibera del consiglio comunale con cui fu introdotta la tassa per il passaggio dalle ZTL di Messina e attraverso la quale sono stati finanziati tanti interventi in città, è arrivato l'annullamento del Tribunale Amministrativo.
A presentare il ricorso era stata la cooperativa agricola Baglieri con intervento ad adiuvandum dell'Autorità portuale, ed ora è arrivato il clamoroso stop.
Quella delibera del Maggio del 2013, fu una delle ultime ad essere approvate dal consiglio uscente quando il commissario straordinario era Luigi Croce.
In precedenza l'ecopass, fra mille difficoltà, sospensioni e riabilitazioni, era partito, in maniera sperimentale e attraverso quella delibera, la 53C diveniva definitivo.
Un accordo fra autotrasportatori e il comune arrivò con un ribasso dei costi per i mezzi più grandi e tutto sembrava filare liscio fino ad oggi.
A far sospendere l'ecopass è stato un vizio di forma, non la ratio della tassa. Nell'iter per l'introduzione del ticket non tutti i passaggi sarebbero stati rispettati, almeno questo è quello che dice il giudice di primo grado.
Da oggi quindi è stato comunicato a tutte le compagnie di sospendere il pagamento dell'ecopass in attesa di nuove disposizioni.
Per l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, “Sarà necessario un momento di approfondimento con i legali del Comune per valutare come formulare una nuova delibera che sia inattaccabile dal punto di vista formale, condivisa con la cittadinanza, a partire dal Consiglio comunale che la rappresenta, e che possa portare alla città un equo compenso del disagio derivante dalla commistione tra il traffico interno e quello di passaggio che comporta problematiche sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale”. Ogni anno l'ecopass faceva incassare 2 milioni e mezzo di euro, spesi fra mobilità e manutenzione strade. “ Naturalmente – precisa l’Assessore – se ci dovessero essere gli estremi, si valuterà anche l’opzione di ricorrere in appello, ricordando che, pur essendo stata spesso sotto l’occhio del ciclone e tormentone politico e mediatico, la delibera ha permesso a tutti i cittadini messinesi di non essere economicamente gravati dai costi imputabili alla funzione nodale che la città svolge nella rete viaria del Paese”.

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