Messina Servizi pronta a partire. La società che venerdì, dopo 4 mesi di tiramolla, ha avuto finalmente assegnato il contratto di servizio ha tempi strettissimi per mettersi in moto.
La firma dell'accordo è prevista fra 15 giorni e nel frattempo dovrebbe esser stato scelto il nuovo direttore generale.
Domani infatti verrà lanciato il bando ad evidenza pubblica per la ricerca del manager della nuova società. Sarà l'uomo che dovrà realizzare l'ambizioso progetto che la Messina servizi, e, prima , il piano Aro hanno disegnato. Porta a porta in tutta la città e spazzatrici meccanizzate al posto di ramazza e olio di gomito, giusto per dare un'idea.
Il bando resterà aperto al massimo per una dozzina di giorni e poi una commissione presieduta dallo stesso amministratore unico Beniamino Ginatempo, sceglierà il nome del nuovo manager.
Il profilo è quello di un dirigente con esperienza in aziende dai grandi numeri e con una matrice legata alla gestione dei rifiuti.
Ma questa sarà anche la settimana dei primi incontri con i sindacati. Il tema del trasferimento dei lavoratori è delicato e va gestito in sintonia per evitare tensioni e ulteriori ritardi.
I primi a finire sotto la lente d'ingrandimento saranno gli uomini di Ato3.
Sono i primi a poter prepararsi al passaggio ma saranno anche i battistrada del metodo con cui faranno ingresso nella nuova società. Come saranno trattati loro, saranno trattati anche i 500 di messinaambiente.
Passaggio automatico, transito da SRR, licenziamento e assunzione immediata, le opzioni sono tutte aperte.
Ma il tema caldo oggi resta quello della MessinaAmbiente e del suo piano concordatario.
Entro mercoledì dovrà essere decisa la strategia d'azione che sarà comunque legata a doppio filo alla Messina servizi.
Scatterà l'affitto di ramo d'azienda oppure come c'è scritto nel contratto di servizio la nuova società si prenderà solo quello che le serve dalla partecipata di via dogali. “Voglio leggere il piano, prima di firmarlo” dice Beniamimo Ginatempo. “ ci sono possono essere diverse interferenze”.
Per il giudice che deve decidere sul fallimento questa scelta della Giunta può fare parecchia differenza
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