Era lì, quel cartellone maledetto, da ben oltre 25 anni. Appeso ad una parete del Cavallotti fino alle 8.30 di ieri mattina. Nessuno mai, forse, si era chiesto cosa ci facesse la tabella di un bando pubblico, di lavori iniziati e poi finiti negli anni '90. E senza che alcuno si prendesse la briga di farlo rimuovere. Ci sono le date ben visibili, ci sono i nomi di professionisti che da anni sono ormai in pensione. Ora però bisogna scoprire i nomi di coloro che non hanno ritenuto che questa struttura, tutt'altro che a norma, fosse rimossa da li.
Il multipiano è gestito dall'Atm, ma non da subito dopo la realizzazione. Il cartellone è stato posto lì dalla ditta dall'impresa che ha eseguito l'opera ed era la stessa ditta che avrebbe dovuto rimuoverlo. I vertici della municipalizzata, in carica nel periodo di gestione del cavallotti, sarebbero dovuti intervenire per questa ed altre criticità presenti all'interno della struttura.
Sono solo alcune delle voci che si rincorrono dopo la disgrazia che ha riguardato la povera 20enne di Galati, ma che poteva toccare alle migliaia e migliaia di persone che da questo posto sono transitate negli anni. Una sorte di roulette russa che ieri mattina, nell'ultimo giro, è risultata fatale. Come tante altre che in città sono passate quasi in silenzio, proprio perché, grazie al cielo, nessuno ne ha pagato le conseguenze. “Grazie al cielo”, è proprio l'espressione usata anche da noi cronisti immediatamente dopo fatti analoghi. Come la pesantissima bandiera del campanile del duomo schiantatasi sui tavoli di un ritrovo alle 2 di notte, come l'albero, uno dei tanti, schiantatosi all'alba a pochi metri da un liceo frequentato da centinaia di studenti. O come i pali della luce finiti sulle auto sfiorando il soltanto il marciapiede.
Ecco, questa volta, purtroppo, non è possibile ringraziare la provvidenza divina, perché all'ora x, nel posto x, transitava la ventenne di Galati. Li per una coincidenza di mezzi pubblici, ma trasformatasi in una drammatica coincidenza col proprio destino. Trovare i responsabili di questa assurda vicenda è quanto la polizia municipale coordinata dal Pm Pietro Vinci sta facendo. Bocche cucite tra gli amministratori comunali e i vertici della municipalizzata al di la delle parole di speranza e vicinanza alla famiglia della malcapitata. Lunedì, dovrebbe essere pronta una prima relazione che la nuova direzione generale ha richiesto in merito alla struttura crollata ieri mattina. Sarà probabilmente solo l'inizio di una serie di atti che arricchiranno un'indagine che si prevede lunga e complessa. Con l'auspicio che alla fine si possa dare un nome a chi non ha fatto nulla per evitare tutto ciò accadesse.