C’è una sola vittima, nell’ennesimo conflitto istituzionale tra Comune e Autorità portuale: la città. La Fiera, la “vera” Fiera, non c’è da anni, è vero. Ma quell’abitudine di trascorrere le sere d’agosto lungo i viali della cittadella, i messinesi non l’hanno mai persa. E non volevano certo perderla quest’anno. Invece dopo settimane di trattative e interlocuzioni, ecco la doccia gelata: niente accordo tra Autorità portuale e Comune, niente bando per un mese di eventi estivi. Salta tutto. Perché? Le condizioni poste dal Comune non sono piaciute all’Authority (i dettagli li rivela nell’intervista accanto lo stesso commissario Antonino De Simone), ma di fondo c’è la madre di tutte le battaglie: la titolarità dell’area.
Palazzo Zanca, attraverso l’assessore alla Cultura Federico Alagna, aveva posto una pregiudiziale: il bando deve avere due firme, quella di De Simone, ovviamente, e quella del sindaco Renato Accorinti. Il che avrebbe significato, per l’Authority, ammettere quantomeno il dubbio, appunto, su chi sia il proprietario della cittadella fieristica. Poi, certo, c’è anche la diversità di vedute sulle bancarelle, la suddivisione delle giornate di eventi, la commissione paritetica. Dettagli, il vero nodo è quello. «L’auspicata intesa non è purtroppo andata a buon fine – è il comunicato dell’Authority – stante la rilevata inammissibilità da parte di questo Ente di diverse prescrizioni che i rappresentanti dell’Amministrazione comunale hanno ritenuto improcrastinabili per una loro completa condivisione dell’avviso pubblico».
La conseguenza sarà una «autonoma determinazione» da parte dell’Authority: insomma, decideranno tutto negli uffici di De Simone. Anche a causa «delle previste cantierizzazioni che limiteranno gli spazi disponibili», verrà accantonata l’ipotesi di una concessione di 60 giorni e verrà presa in considerazione, «esclusivamente ed a proprio insindacabile giudizio», istanze per utilizzare le aree della fiera della durata di pochi giorni.
Una decisione che spiazza Palazzo Zanca. «Avevamo accolto con piacere l’apertura dell’Authority – spiega Alagna – e ci siamo messi a lavorare con disponibilità. Abbiamo fatto le nostre considerazioni sulla bozza di bando, trovando l’accordo su alcune questioni, non su altre. Fino all’ultima interlocuzione della settimana scorsa ci siamo detti disponibili a proseguire in questo percorso, poi questa decisione. Un punto deve essere chiaro: la scelta di non fare un bando è stata dell’Autorità portuale. Potevano accettare le nostre richieste o fare un bando in autonomia, hanno scelto la terza strada, non fare alcun bando. Una scelta legittima, condivisibile o meno, ma non possiamo rispondere noi delle scelte di un altro ente. Il nostro negoziato mirava a migliorare l’offerta, per valorizzare l’apertura estiva della Fiera. E la richiesta di una firma congiunta andava proprio nella direzione di un comune accordo, in attesa che si chiarisca definitivamente la questione della titolarità delle aree».
Dura la presa di posizione di “Cambiamo Messina dal Basso”: «Oggi l’ennesimo capitolo di questo amaro bollettino viene scritto, sempre sotto il cappello di uno sconfortante silenzio generale. Se l'accordo col Comune ci fosse stato, come avrebbe superato De Simone il problema dei lavori? Non sarà forse il più banale degli alibi?».
Caricamento commenti
Commenta la notizia