Tragica fine per il 26enne taorminese Gianni Casella, deceduto nelle scorse ore all'ospedale Neuromed di Pozzilli, in Molise, a seguito di un terribile incidente mentre, con la bici, era andato a fare un giro in paese.
Gianni, figlio di una stimata famiglia di Taormina e studente universitario siciliano, si era trasferito a Mirabello dove viveva con la nonna. La sua vita è arrivata prematuramente alla fine dopo lo scontro con un’auto, avvenuto nel pomeriggio di giovedì scorso. L'impatto fatale, che ne ha spezzato l'esistenza, si è verificato nei pressi del depuratore di Mirabello Sannitico. Il ragazzo aveva riportato una grave lesione cerebrale dopo aver battuto con violenza la testa sul manto stradale. Dall’ospedale Cardarelli di Campobasso era stato subito portato al Neuromed di Pozzilli, in Rianimazione. Le sue condizioni erano parse disperate sin dagli istanti successivi all'incidente.
Gianni ha lottato, la sua famiglia e gli amici hanno sperato nel miracolo, ma non c'è stato niente da fare. Vano si è rivelato il tentativo disperato dei medici di tenerlo in vita. Troppo grave il quadro clinico del ragazzo, che era stato sottoposto anche a intervento chirurgico alla testa. Già nella giornata di venerdì si è dovuta constatare la morte cerebrale. Sabato mattina il decesso. Sul fatto è stata aperta un’indagine per accertare le responsabilità nell’incidente. Troppo violento l’impatto al suolo per il ragazzo, che ha subìto un politrauma e ha dovuto affrontare 48 ore di agonia in ospedale, in cui la speranza già flebile di una ripresa si è dovuta piegare al cospetto di un quadro clinico gravissimo. Sgomento, incredulità e tanta tristezza in queste ore tra tutte le persone che, a Taormina come in Molise, hanno voluto bene a Gianni e che, adesso, si stringono attorno ad una famiglia affranta dal dolore.
Se ne va in giovanissima età un ragazzo apprezzato per i suoi valori e la sua solarità, pieno di vita e di passioni, generoso e molto impegnato nello studio all'Università del Molise. Si era ben integrato ed ambientato a Campobasso, rimanendo però sempre affezionato alla sua Taormina. Non aveva mai perso il legame con la sua terra, che adesso ne piange l'assurda scomparsa a soli 26 anni. Gianni Casella si è spento a poche ore da quella finale di Champions League della “sua” Juventus, che sognava di veder vincere contro il Real Madrid. Il calcio era una delle sue passioni ma lo erano ancor più le arti marziali e la Thai Boxe, che praticava nel tempo libero. Gianni era un lottatore e se ne è andato dopo aver combattuto sino all’ultimo contro un destino troppo cinico.
I familiari di Gianni Casella, con atto di suprema generosità, pur nella loro disperazione della perdita del loro figlio, hanno deciso di donare gli organi. Hanno raggiunto L’Aquila per il trapianto, trasportati da un’ambulanza della Croce Azzurra ed è lì che hanno compiuto un ultimo nobile dono per salvare altre vite con gli organi di una vita spezzatasi troppo in fretta.