Alcuni accertamenti sono stati avviati dalla Squadra mobile a seguito di una denuncia presentata in Questura da una giovane donna, molto preoccupata da un episodio poco chiaro, che si è verificato all’esterno di una scuola elementare cittadina. La denunciante ha visto il proprio piccolo congiunto tenuto “sotto braccio” da una sconosciuta, lo ha raggiunto e preso con sé, ha raccolto dalla stessa sconosciuta una spiegazione ritenuta poco convincente, ha quindi chiesto a gran voce se qualcuno conoscesse la medesima donna che, nel frattempo, è sparita. Vano ogni suo tentativo di sapere di più su quanto accaduto, se non una voce, tutta da verificare, raccolta dalla denunciante sul fatto che la sconosciuta avrebbe dichiarato di essere una zia del bambino. Gli investigatori hanno deciso di fare i giusti approfondimenti e nulla escludono, nemmeno che si sia trattato di un gesto innocuo, per quanto scioccante, motivato da solitudine o da uno stato confusionale.
Ma la denuncia non viene sottovalutata. Ecco un passaggio clou della ricostruzione: «All’improvviso ho notato alla mia sinistra, sempre all’interno del cortile della scuola, mischiata tra le altre mamme e papà in attesa, una donna... La sconosciuta teneva sotto braccio... e camminava verso l’uscita del cortile. Immediatamente, visto che distava da me pochi passi, l’ho raggiunta e ho preso... con me. La donna a quel punto mi ha detto che voleva presentarsi ma io le ho risposto che non mi interessava conoscerla quindi mi sono diretta... Ho iniziato a gridare dicendo ad alta voce “Ma chi è questa” e tutti si sono voltati verso di me».
La ricostruzione contiene anche qualche altro elemento che non viene riferito a tutela della massima privacy dovuta a una famiglia perbene scossa dall’episodio, alla stimata comunità scolastica, alle verifiche della Questura.(a.t.)
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