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Nuovo regolamento Cosap presto in consiglio

Finalmente ridotta l’occupazione suolo, ma solo per un anno

Almeno tre mesi per i rinnovi. Molto di più, a volte addirittura anni, per le nuove concessioni. Per affrontare la questione dell'occupazione suolo pubblico in città, non si può non partire da questi che sono elementi oggettivi. E che danno la misura del problema, quanto e più delle altre difficoltà con cui sono costretti a confrontarsi i commercianti. Che avranno pure le loro colpe, ma che a volte, senza averne, diventano vittime di un sistema lento e complicato.
Il nuovo regolamento Cosap ha superato l'esame della commissione e presto arriverà in consiglio. Gli esercizi pubblici della città aspettano con fiducia, convinti che le novità inserite nella bozza, supportate dagli emendamenti studiati proprio sulla base delle richieste dei commercianti, potranno agevolare il lavoro.
Tra le iniziativa più apprezzate, la riduzione del canone del 40percento, che era sperimentale e riguardava solo le nuove concessioni, e invece adesso potrebbe diventare per tutti, cancellando un'anomalia che portava Messina ad avere le tariffe più alte d'Italia a fronte di una situazione economica non certo florida.
E poi la possibilità di utilizzare fino a due stalli blu delle auto, pagando la tariffa piena del parcheggio. Un'opzione non esattamente economica, ma funzionale per quegli esercizi commerciali che non hanno attorno piazzette o altri spazi per i quali chiedere la concessione.
Aspettando il regolamento, restano ancora diversi problemi da risolvere. In via Primo Settembre, per esempio, c'è un nodo da sciogliere legato alle concessioni. La soprintendenza che deve dare il parere per le nuove strutture non autorizza le piattaforme perchè danneggerebbero il basolato lavico. C'è però la necessità di montarle per motivi di sicurezza – sulla strada passano comunque dei mezzi. Serve un compromesso, che è stato cercato e forse anche trovato, in attesa di una regola precisa sull'argomento.
Definiti questi aspetti, bisognerà affrontare seriamente la questione dei tempi. La burocrazia, lenta e macchinosa, è un pericoloso nemico per il percorso di regolarizzazione degli esercizi commerciali. Superato l'ostacolo, si capirà se è solo per questo che in città le concessioni sono numericamente molto inferiori rispetto alle effettive occupazioni.

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