Imporre lo stop ad un'attività commerciale è quanto la stessa polizia municipale vorrebbe evitare, ma in alcuni casi si ritiene inevitabile. Sono diversi i passaggi precedenti che richiamano all'ordine il pubblico esercente che evidentemente non intende mettersi in regola. E' di ieri infatti, un sequestro di tavoli e sedie in un noto ritrovo della via Tommaso Cannizzaro che malgrado gli avvertimenti ha continuano ad occupare indebitamente una porzione di marciapiede. L'attuale regolamento prevede che sui marciapiede inferiori a tre metri di larghezza non può essere consentita la collocazione di arredi, mentre in quelli superiori a tre metri, l'occupazione suolo può avvenire solo nelle adiacenze del locale. Solo cambiando il regolamento, si potrebbe consentire l'occupazione nell'estremità, lasciando libera la parte centrale al transito dei pedoni, in particolar modo in quelle vie, coma la Tommaso Cannizzaro, dove insiste un percorso per ipovedenti. Non solo qui, ma anche sul viale S. Martino e la via S. Cecilia sono state riscontrate diverse irregolarità che nei prossimi giorni potrebbero sfociare in clamorosi provvedimenti dell'autorità giudiziaria. La squadra annona dopo aver notificato l'ordinanza di sgombero, se non eseguita entro tre giorno, deve passare al sequestro preventivo disposto dal tribunale e successivamente alla chiusura dell'esercizio. Discorso a parte per i sequestri ai danni degli ambulanti abusivi che a Messina non mancano mai, soprattutto adesso che sta per entrare nel vivo la stagione croceristica. Movimentato l'intervento di ieri sulla cortina del porto dove extracomunitari sono soliti esporre la loro merce. Senza un supporto logistico da parte del comune che non ha la possibilità di fornire uomini e mezzi alla squadra annona, diventa difficile, al di la della resistenza dei trasgressori, portar via la merce. Eppure, negli ultimi due mesi, oltre 100 i sequestri con un deposito di materiali sempre stracolmo malgrado le numerose donazioni di merce ad enti e associazioni caritative.