Ci mancavano un centinaio di poltroncine di una sala convegni, di un teatro o di un cinema. Oggi le indagini faranno luce sull’autore dell’ennesimo scempio. Certo è che con questa strana discarica l’inquinamento permanente di Maregrosso, in particolare dell’area solo in parte restituita dalle demolizioni guidate anni fa dall’assessore Isgrò, stavolta ha davvero chiuso il cerchio.
Dai serbatoi d’eternit che qui sono una costante, alle immancabili discariche di detriti che accerchiano il sito autorizzato (in modo opinabile) dal Demanio per compattare gli inerti in riva al mare, sino ai copertoni cui periodicamente viene dato fuoco, in questa fascia costiera i peggiori elementi continuano ad accanirsi senza scrupoli, in modo criminale e folle. La nuova imponente “operazione” di abbandono di rifiuti speciali – quali poltroncine composte da vari materiali e in grado di sprigionare sostanze tossiche in caso di combustione – appare, infatti quasi “ingenua” vista la facilità con la quale il nucleo Decoro della polizia municipale, dovrebbe risalire ai colpevoli. Ieri verifiche sono state effettuate in vari luoghi di spettacolo, il Capitol come altri, nel timore che qualcuno possa aver tradito l’incarico di uno smaltimento secondo le regole.
Risulta comunque sconcertante ipotizzare che una ditta, o anche solo un singolo “padroncino”, abbia pensato di assolvere così, senza pagare dazio, ai propri compiti di trasporto in discarica. Ma, almeno finora, non sembrano esservi alternative. Appare evidente un mix di spregiudicatezza e d’ignoranza, completamente fuori dalle regole di una società civile, per non parlare del dibattito in corso ormai da anni sulla necessità di recuperare il litorale di Maregrosso, di vigilare sulle coste che non possono essere trasformate in discariche. Ancora una volta i comportamenti diffusi dimostrano l’urgenza di attivare quella rete di videosorveglianza dei luoghi strategici più volte annunciata dal Comune. Così non cambieranno forse l’educazione e i costumi, ma la paura di una pesante sanzione, non escluso l’arresto in base alle nuove leggi, almeno limiterà i danni nei luoghi di maggiore rilevanza.
Quanto a Maregrosso, pare non esserci alcuna speranza di far ripartire al più presto demolizioni e bonifiche, ma neanche la capacità di battere i pugni a Palermo – il Comune con l’aiuto dell’Uta – per abbattere le costruzioni abusive e smaltire le distese di materiali.(a.t.)
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