Un patto per superare le tante, troppe criticità del sistema rifiuti in città. Perché su una cosa hanno dovuto convenire un po’ tutti: il servizio, nelle ultime settimane, è peggiorato. Cause e possibili “cure” sono state analizzate nella tarda mattinata di ieri, nel corso di una riunione lunga più di due ore nell’ufficio dell’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, presenti il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò, il direttore tecnico Roberto Lisi e i vari capiservizio. A partire dalla prossima settimana – questo il “patto” – ognuno si sforzerà di mettere in campo le maggiori risorse possibili per superare i cortocircuiti degli ultimi tempi. Una generale “ottimizzazione” del servizio da parte di Messinambiente – che a prescindere dalle cause strutturali citate alla riunione di ieri, ha mostrato segni di “cedimento” – con interventi straordinari per le discariche abusive, ma soprattutto maggiori controlli da parte del Comune, che per un verso intensificherà l’opera della polizia municipale, per un altro sensibilizzerà le associazioni di categoria perché è coi commercianti ed il porta a porta commerciale che si registrano alcuni degli intoppi maggiori.
Messinambiente ha lamentato i soliti mali “congeniti” del sistema rifiuti: i mezzi vetusti e mal funzionanti, le difficoltà legate agli orari di apertura e alla distanza della discarica, l’illegalità diffusa tra cittadini e soprattutto commercianti che non rispettano ordinanze e regolamenti. Specie nei mercati e nelle zone limitrofe. Sono state ammessi problemi operativi con il porta a porta. Quello commerciale, ad esempio: ci sono commercianti anche importanti del centro città che, pur sapendo che il servizio si svolge alle 22.30 circa, lascia i rifiuti anche all’1.30 di notte, invadendo le strade. C’è poi il fenomeno della “migrazione” dei rifiuti: ad esempio a San Michele, dove si trovano i primi cassonetti disponibili per chi arriva dai villaggi collinari – dove invece sono stati eliminati “in nome” del porta a porta –, è facile che si creino mini-discariche per via del sovraccarico di rifiuti provenienti, appunto, dai villaggi di cui sopra.
E poi un problema meno tangibile ma altrettanto esistente e delicato: il clima di tensione vissuto tra i lavoratori in questa complessa fase di transizione da Messinambiente alla Messinaservizi.
Le soluzioni individuate si concentrano soprattutto sui controlli, con l’ausilio probabilmente anche di telecamere. Sotto la lente ci saranno soprattutto la Statale 113, la Panoramica, Camaro e i villaggi della zona sud limitrofi ai torrenti. La zona nord, in particolare, e la fascia tirrenica sono considerare le aree maggiormente a rischio, da “bollino rosso” in vista della stagione estiva e dei sempre più frequenti week-end fuori porta.
Per quanto riguarda i servizi di spazzamento e scerbatura, invece, verrà effettuata una sorta di ricognizione quartiere per quartiere per ottimizzare sia il lavoro svolto che l’utilizzo del personale, anche molti degli addetti allo spazzamento sono stati dirottati proprio sul porta a porta.
«Illegalità diffuse e criticità storiche si sono incrociate portando a questo periodo di difficoltà – ha detto Ialacqua a riunione conclusa –, ma è stato un confronto intenso e proficuo». Anche per il commissario di Messinambiente Giovanni Calabrò ha parlato di «clima più disteso», auspicando «una maggiore collaborazione da parte di tutti perché le criticità ci sono e non sono nate ieri». Ora che il patto c’è, non resta che rispettarlo.