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Accesso abusivo ai computer del Cas, indagato ex funzionario

Cas sede Scoppo

Nel novembre del 2014 Stefano Magnisi, uno dei funzionari coinvolti nella recente inchiesta sul Cas che ha portato alla sua sospensione, era già rientrato in servizio al Comune dopo un periodo di lavoro in contrada Scoppo come responsabile dell’ufficio Ragioneria e servizi finanziari. Eppure entrò per sedici volte abusivamente nel sistema informatico, tra ottobre e novembre, quando invece aveva cessato dalle funzioni il 30 settembre 2014.

Perché? È l’interrogativo che ruota intorno alla nuova inchiesta del sostituto procuratore Stefania La Rosa sul Consorzio, che ha registrato l’atto di chiusura delle indagini preliminari a carico di Magnisi, con l’ipotesi di reato di “Accesso abusivo al sistema informatico” previsto dall’art. 615 ter c.p.; quanto prima quindi Magnisi, che in questa vicenda è assistito dall’avvocato Franco Pustorino, sceglierà la propria strategia difensiva nei confronti dell’accusa come prevede l’art. 415 bis c.c.p..

È una nuova pagina quindi nella travagliata “vita giudiziaria” del Cas in questi ultimi tempi, che ha visto la lavoro la sezione della Polizia postale di Messina dopo un esposto-denuncia presentato nel gennaio del 2015 dal presidente del Cas Rosario Faraci.

In quel documento depositato in Procura, Faraci affermava che a Magnisi «in ragione del servizio dallo stesso espletato presso il Cas gli è stata rilasciata una password che gli consentiva l’accesso al sistema informatico dell’Ente».

Poi precisava che «... dal 1° ottobre 2014 il dott. Magnisi è rientrato in servizio presso l’Amministrazione di provenienza», ovvero il Comune «e comunque non presta ad alcun titolo la sua opera in favore del Cas».

Nonostante la cessazione del rapporto di lavoro però, Faraci segnalava che «... il responsabile di PA digitale Spa (che gestisce la piattaforma Urbi ed il relativo Ip di collegamento), in risposta a una mia richiesta relativa al tabulato di accessi dei soggetti che si collegano alla piattaforma (utenti) Urbi e relativo Ip di collegamento, mi ha comunicato le schede da cui si evince che il dott. Magnisi ha operato accessi al sito del Cas anche dopo la cessazione del servizio e fino al 16 novembre 2014, utilizzando la password già assegnata, senza averne più titolo».

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