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Incidente Amendolia, nessun malore

Amendolia, il rally passione di famiglia

Nessun malore. La morte di Mauro Amendolia sarebbe stata causata dalla frattura che ha subito alla base del cranio. In sostanza, il pilota messinese sarebbe morto a causa dell'incidente. Le indagini dovranno servire a capire cosa lo abbia provocato.

La conferma ufficiale arriverà solo tra sessanta giorni, quando i risultati dell'autopsia verranno depositati, ma le prime indiscrezioni sull'esame effettuato stamattina all'istituto di medicina legale di Palermo non lasciano molti margini di dubbio.

Il malore ipotizzato in un primo momento per Amendolia, che sarebbe stato la causa della sbandata e dunque dell'incidente, è un'ipotesi che l'autopsia tenderebbe a escludere. Resta il mistero su cosa sia accaduto in quel tratto di strada in cui la Mini ha sbandato, provocando l'incidente che è costato la vita proprio ad Amendolia e al commissario di gara Giuseppe Laganà, e ha provocato gravi ferite alla figlia di Mauro, Gemma. La famiglia è rimasta in ospedale, accanto a lei, ancora ricoverata in stabili ma gravissime condizioni. Gemma è in coma ormai da cinque giorni.

Per conto degli Amendolia, è l'avvocato Giovanni Mannuccia a seguire gli sviluppi delle indagini che mirano a capire cosa sia successo e ad accertare le responsabilità del drammatico incidente.
Stamattina c'era il consulente Giovanni Andò a Palermo per l'autopsia, effettuata dalla professoressa Antonina Argo. Tra due mesi arriveranno i risultati ma, come detto, non dovrebbero esserci colpi di scena.

Alla fine dell'esame, è stato disposto il rilascio della salma che dunque potrà essere riportata in città per i funerali.

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