“Servono bobcat e camion per rimuovere i rifiuti dalla strada e anche operatori ecologici per pulirla.” Così Mario Biancuzzo, consigliere della sesta circoscrizione, la più estrema a nord della città, quella a più alta densità turistica, ma, paradossalmente, anche una delle più trascurate. L’ennesimo richiamo ad una maggiore attenzione da parte degli amministratori, ieri mattina, documentato da decine di scatti fotografici. Non si contano più le cataste di rifiuti riversate lungo la statale 113, nel tratto che va da ponte Gallo a San Saba. In alcuni casi l’immondizia “attraversa” letteralmente la strada, creando situazioni di pericolo per gli automobilisti, che tentano di scansarla invadendo così la corsia opposta. Ultimamente, poi, ai comuni sacchetti di spazzatura, si sono aggiunti anche materassi e copertoni e persino buste stracolme di erbacce. Secondo Biancuzzo si tratta dei resti di lavori di giardinaggio in qualche villa al mare, pronta per i barbecue del 25 aprile e del primo maggio. “Eppure- commenta il consigliere- la raccolta differenziata nei villaggi della zona tirrenica è decollata e tutta quell’immondizia non può essere prodotta soltanto dai residenti”. Il sospetto, già dallo stesso manifestato più volte, è che si tratti di gente proveniente da altri comuni, che continuerebbe a svuotare mezzi pieni di spazzatura laddove, fino a qualche tempo fa, c’erano i cassonetti di Messinambiente. Per Biancuzzo ci sono, quindi, tutti gli elementi affinchè l’assessore all’Igiene cittadina, Daniele Ialacqua, sporga denuncia contro ignoti per tentare di arginare il fenomeno.
All’amministratore comunale, però, si rivolgerà anche Roberto Lisi, direttore tecnico di Messinambiente, che annuncia di avere preparato una lettera formale per reiterare la richiesta di maggiori controlli in tutta la città, sia attraverso la Polizia Municipale, sia con la (più volte annunciata) installazione di telecamere nei punti critici. “Il problema sta a monte” commenta Lisi, il quale spiega che, purtroppo, ancora non si riesce a fare rispettare a tutti l’ordinanza sindacale del 25 agosto scorso, attraverso la quale sono stati disposti gli orari e i giorni in cui è permesso gettare i rifiuti nei cassonetti. Inoltre, nei quartieri in cui è partito il “porta a porta”, ci sono ancora molti residenti refrattari alla differenziata. In alcuni casi, secondo lo stesso Lisi, riferendosi proprio all’area oggetto della nota di Mario Biancuzzo, l’immondizia sui marciapiedi, dove prima c’erano i cassonetti rimossi proprio in coincidenza con l’avvio della raccolta domiciliare, verrebbe gettata dai “villeggianti del weekend” che aprono le seconde case nei giorni festivi e non hanno materialmente il tempo per rispettare le scadenze quotidiane previste dalla partecipata per il ritiro dei rifiuti. “Quindi cosa c’è da aspettarsi per il 25 aprile e il primo maggio?” Il direttore tecnico di Messinambiente allarga le braccia. “E’ una battaglia contro i mulini a vento” ci dice, spiegando che si lavora incessantemente anche nei prefestivi, come oggi, quando vige il divieto di conferimento ma i mezzi passano ugualmente per svuotare i cassonetti. Però tutta la città è invasa dalla spazzatura e non soltanto la zona nord. La scaletta degli interventi è lunghissima. Sul tema della raccolta “porta a porta” ancora Biancuzzo, il quale sostiene che un mezzo e due uomini, che attualmente devono coprire l’area da Ponte Gallo a San Saba, non bastano più, specie in vista dell’estate e dell’arrivo dei villeggianti. “Non possiamo accoglierli con la spazzatura in putrefazione e questo fetore nauseabondo” dichiara il consigliere, che si dice anche pronto a scendere in piazza con i concittadini per protestare. Gli risponde piccato Lisi: “Quanti operatori, quanti mezzi e dove, lo decidiamo noi. L’estate arriva in tutta la città”.
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