Tecnicamente, si chiamano castellane. Sono rallentatori, che rialzano le striscie pedonali e costringono gli automobilisti a ridurre la velocità. Banalmente, dossi artificiali, per rendere più sicura la via Garibaldi. Il primo è già stato piazzato nella corsia lato mare, all'incrocio con il viale Boccetta. Su quella lato monte arriverà dopo il passaggio del Giro d'Italia. Ce ne saranno altri. Davanti la Prefettura, sempre in prossimità dei semafori, ma poi anche altrove, in zone in cui i semafori non ci sono.
Per fermare con le maniere forti un fenomeno che purtroppo neppure con le cattive si è riusciti ad arginare.
Il gran premio Garibaldi continua, ogni giorno, a far registrare imbarazzanti record di velocità. Automobilisti e motociclisti che hanno superato abbondantemente i cento chilometri orari non si contano più. E se è vero che presto riceveranno a casa la sgradevole sorpresa delle multe con l'autovelox e la decurtazione dei punti dalla patente, è anche vero che sul fronte sicurezza, la repressione non basta.
Serve, sì, da deterrente. Ma non funziona con tutti. Ecco perchè si è scelto di passare all'azione con i rallentatori, che serviranno anche ad agevolare l'attraversamento di ipovedenti e non vedenti, ma consentiranno soprattutto di ridurre lo spazio di accelerazione per chi proprio non riesce a rispettare le regole. La scelta del tipo di dosso da montare è stata dettata da una serie di valutazioni. Non ultima, quella logistica, legata all'esigenza di piazzare dei rallentatori mobili, smontabili al bisogno. Per esempio a Ferragosto, per la processione della Vara. Le castellane sono efficaci e rapide da smantellare. Questo consentirà di evitare inutili dissidi nei giorni della festa più sentita dalla città.
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