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Cagnetta con pietra al collo uccisa nel torrente

Cagnetta con pietra al collo uccisa nel torrente

Una cagnolina annegata nel torrente Briga dopo averle legato al collo diverse pietre, in modo da avere certezza che non avesse alcuna possibilità di scampo. I due cuccioli abbandonati per strada, non prima però di aver messo al loro collo un collare fatto con il fil di ferro in modo che, crescendo, sarebbero andati incontro a sicura morte.

È l’ennesima storia di crudeltà quella che, solo per l’iniziativa di una animalista, la signora Giovanna Felis, si è parzialmente conclusa bene. La donna, saputo attraverso un social network, di due cagnolini che girovagavano lungo le strade di Briga superiore si è messa in contatto con chi, di quei cani aveva postato le foto. E qui, come racconta la stessa volontaria, sono cominciate le prime difficoltà perché nel villaggio della zona sud tutti si conoscono e, probabilmente, nessuno vuol mettere nei guai nessuno. È stato così necessario recarsi sul posto, trasformarsi in “investigatore” e chiedere notizie ricevendo, spesso, tanti “non so”. All’improvviso, però, i due cagnolini sono “apparsi” in mezzo alla strada. Un breve giro nella zona ha poi portato alla macabra scoperta: in fondo al torrente la madre, morta, con le pietre al collo.

I cagnolini, al momento, e in attesa dell’intervento della polizia municipale, sono stati trasferiti a spese dell’animalista, in uno studio veterinario dove hanno già ricevuto le prime cure. Ora cercano casa. «Chi può adottarli - dice alla “Gazzetta del Sud” Giovanna Felis - può contattarmi attraverso la mia pagina Facebook».

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