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Oltre 1200 migranti sbarcano a Messina

Oltre 1200 migranti sbarcano a Messina

È in corso da ieri uno degli sbarchi di migranti più consistenti e drammatici mai compiutisi nel porto dello Stretto: oltre 1200 persone stremate, una trentina di feriti, molti dei quali abbastanza gravi, numerosi ragazzi e bambini, una decina di donne incinte. Non c’erano cadaveri, come altre volte, ma tante scene di una prorompente disperazione frutto delle ferite e dei traumi di guerre e di violenze ma soprattutto da ultimo, della fame e dell’angoscia accumulate da così tanti profughi che stanno sbarcando dalla nave “Ooc Panther”. Fuggitivi dai paesi d’origine che viaggiavano a bordo di dieci differenti barconi e che sono stati letteralmente strappati alla morte nelle acque del Canale di Sicilia tra il venerdì santo e la domenica di Pasqua.

Già nell’arco di poche ore si sono contati ben trenta feriti tra i primi duecento migranti, i soli che dalle 16.30 fino alla mezzanotte di ieri, hanno potuto raggiungere le strutture d’accoglienza più vicine dopo l’effettuazione delle visite mediche: la caserma Gasparro di Bisconte e il centro minorile di Altavilla Milicia. Oggi inizierà il trasporto via pullman verso i centri recettivi del Centro e del Nord Italia in modo da liberare nuovi posti nelle strutture locali. Per quanto riguarda le nazionalità più presenti, numerosi provengono dalla Nigeria, dalla Costa d’Avorio, dal Burkina Faso, dalla Tunisia, dalla Libia, dall’Egitto, ma anche dal Bangladesh, dal Pakistan e dalla Siria.

Per la macchina organizzativa del volontariato messinese e dei servizi sociali comunali, coordinata ancora una volta con sforzi straordinari da Prefettura e Questura, quella di ieri è stata una prova difficile in conseguenza delle precarie condizioni di gran parte dei migranti. Non solo avevano alle spalle sofferenze scioccanti ma si presentavano stipati da giorni non in una nave umanitaria attrezzata per i socorsi di massa, ma in un mercantile di supporto ad una piattaforma petrolifera il cui equipaggio s’è messo a disposizione per l’eccezionale compito. Donne, bambine e uomini in preda alla fame e alla sete, in attesa di importanti medicazioni. Il primo screening è stato effettuato a bordo da un’equipe di medici messinesi, poi nuovi controlli sono stati fatti sotto i tendoni sul molo Marconi.

Non sono mancati i momenti drammatici, come ad esempio il tentativo di un giovane di scendere da solo dalla nave con un semplice salto in conseguenza del quale è rimasto seriamente ferito a una gamba. Diversi gli svenimenti, i trasporti in ospedale per accertamenti. Erano presenti, tra gli altri, il viceprefetto vicario Maria Antonietta Cerniglia, il funzionario responsabile per la Questura, Devid Rizzo, l’assessore comunale ai Servizi sociali, Nina Santisi, ed il presidente della Caritas, don Giuseppe Brancato.

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