La prima cosa che è opportuno dire è che fino a che la situazione non sarà tornata alla normalità, chiunque giri per le strade di Messina, automobilista, scooterista o pedone che sia, è bene che moltiplichi cautela e attenzione quando attraversa un incrocio in cui uno dei 90 impianti semaforici cittadini non funziona.
La seconda valutazione è legata alla necessità di sanare al più presto questo pericoloso disservizio. E’ vero che codice alla mano se il semaforo è lampeggiante o spento vige la norma sulla precedenza. Cioè prima passa chi ha la sinistra libera e chi ha la destra occupata deve attendere. Ce lo hanno insegnato alla scuola guida – ma non tutti coloro che circolano in città con motorini e macchinette l’hanno frequentata - e a Messina abbiamo imparato a fare un ottimo ripasso.
Però è altrettanto scontato che se i semafori ci sono e anche se non saranno essenziali per garantire la sicurezza, se funzionano è molto meglio per tutti. Regolamentano i flussi di traffico e danno quell’ordine agli attraversamenti che riduce il rischio di incidenti. Rispettare il rosso a Messina – non è una esagerazione – è un segnale di legalità. E quando quell’ordine viene meno, a essere scalfito è anche il senso generale dell’osservanza delle regole. Riemerge, come avviene per le seconde file, per l’immondizia lasciata ovunque, quel innato spirito di sregolatezza che abbiamo nel nostro DNA di messinesi.
Se i semafori ci sono è bene che funzionino e lo facciano sempre. Quando c’è il sole e quando piove. L’ultimo incidente del quadrivia Santa Cecilia-Viale San Martino, è avvenuto nel contesto di un impianto semaforico che, proprio a causa, della pioggerella di Pasqua, è andato in tilt ancora una volta. Oggi è stato riparato con la sostituzione delle lampade ad incandescenza con quelle a led. Avverrà nell’80% degli incroci cittadini proprio per evitare che si spengano o si mettano a lampeggiare così spesso come sta avvenendo in questi mesi.
L’azienda che ha vinto l’appalto si è messa all’opera a fine marzo ed avrà bisogno ancora di diverso tempo per finire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli impianti. “Ci sono delle priorità – dicono da Palazzo Zanca - e l’incrocio San Martino- S.Cecilia era fra quelle”. Purtroppo prima della sostituzione delle lampade è arrivato l’incidente di ieri. Per una situazione eccezionale serve un intervento eccezionale, in termini di tempi ed efficacia. E questo non solo per ordinare i flussi semaforici ma soprattutto per non doversi dare una risposta alla domanda E se il semaforo avesse funzionato, quell’incidente sarebbe mai avvenuto?
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