MESSINA
Nel corso delle indagini sono state sentite formalmente 58 persone. Ben 51 si sono avvalse della facoltà di non rispondere, e solo 7 hanno parlato. Così si è scoperto che gli incentivi, li percepiva pure un dipendente che faceva... soltanto fotocopie, oppure c’erano quelli concessi “a sua insaputa”.
Ecco quale esempio degli interrogatori. Nel maggio del 2015 Giovanni Giaimo ha dichiarato di aver partecipato a un solo progetto nel 2012 e relativo alla pavimentazione della tratta autostradale Messina-Patti e Patti-Furiano, ha precisato che «nell’ambito di questo gruppo di lavoro ho svolto le stesse attività che avrei svolto anche nell’ipotesi in cui non fossi stato coinvolto in tale attività». In quella sede ha confermato le precedenti dichiarazioni rese nel febbraio 2014: «la mia attività in seno al gruppo di lavoro consisteva nella elaborazione di tabelle relativa ai flussi veicolari nei tratti interessati dal progetto. Tale compilazione di tabelle era una attività che avevo già reso per dovere d’ufficio, comunque non riconosciuti da incentivi progettuali, in relazione ai rapporti del Cas con altri Enti e per tratte autostradali diverse», precisando inoltre che «... il lavoro di elaborazione delle tabelle, redatte per il progetto, è stato da me espletato in ufficio, trasmesso al geom. Magro e discusso anche con il Rup Sceusa e comunque normalmente nelle ore ordinarie d’ufficio; è capitato anche fuori dal normale orario di lavoro».
Ed ecco il caso delle fotocopie. Il dipendente Francesco Rizzo è stato sentito sempre nel maggio del 2015 e ha confermato le precedenti dichiarazioni rese nel febbraio 2014, quando aveva riferito testualmente: «... il mio compito è stato quello di fotocopiare tutto quello che di volta in volta mi veniva dato dai collaboratori del Rup ... omissis ... ho provveduto altresì a riconsegnare quanto richiesto in tre copie fornendo il tutto rilegato», precisando anche che «... negli anni ho sempre fatto fotocopie, non solo di bilanci, ma anche di progetti/perizie che i vari uffici mi chiedevano di effettuare. Preciso che oltre ai vari geometri, per i quali svolgevo tali incombenze, analoghe richieste mi venivano effettuate dai capi ufficio e dai vari dirigenti, compreso l’ufficio di ragioneria». Poi ha tenuto a precisare che «... realizzando spesso rielgature e copie per l’ufficio, anche in prossimità di scadenze progettuali o fiscali, spesso per svolgere queste mansioni vengo autorizzato a compiere lavoro straordinario, al di fuori di eventuali progetti».
C’è un’altra tipologia di caso, quella degli incentivi “a sua insaputa”. Letterio Zanghì, che ha lavorato all’impianto delle colonnine di soccorso su A18 e A20, ha detto che «... questo incarico mi è stato dato verbalmente, direttamente dall’arch. Letterio Frisone», e poi «... disconoscevo assolutamente che questi lavori facessero parte di un progetto».