Nel resto del mondo il caso lo ha scatenato la nascita di Uber, la piattaforma che mette insieme gli automobilisti pronti a dare passaggi. Una sorta di concorrenza ai tradizionali taxi che la legge italiana ha bloccato. Da domenica, l'applicazione smetterà di funzionare nel nostro paese, dove peraltro funzionava già con un sistema leggermente diverso a quello del resto del mondo. Il metodo era quello del noleggio con conducente. Ncc, si chiama. Un sistema che la categoria dei tassisti apprezza poco, perchè di fatto è comunque una concorrenza, considerata sleale.
Soprattutto se gli Ncc parcheggiano le auto nei pressi degli stalli riservati ai taxi. E questo, in teoria, non avrebbero potuto farlo neppure prima della sentenza. Le auto da Ncc dovrebbero restare in un deposito e andare a prendere i clienti su chiamata. Spesso arrivano segnalazioni diverse. Ci sarebbe chi è registrato come Ncc ma in verità lavora come un taxi a tutti gli effetti. Quel che accadrà con la sentenza che ha colpito Uber in Italia e di riflesso il sistema Ncc si scoprirà solo dalla prossima settimana.
La Polizia Municipale, per il momento, sta cercando di monitorare la situazione per verificare che tutti rispettino le regole. Sul molo di approdo delle navi da crociera c'è un'area dedicata ai taxi. I posti sono 50, il problema è che solitamente la richiesta dei turisti è più bassa. Lavorano in trenta o poco più, gli altri rischiano di perdere la mattinata e allora scelgono di sostare altrove. I vigili monitorano anche loro, ma devono nel contempo prestare attenzione a mille altri soggetti che cercano di sbarcare il lunario sfruttando la presenza dei croceristi. E una pattuglia, inevitabilmente, non basta. Il risultato è che sempre più spesso comanda l'anarchia. E chi rispetta le regole è costretto a confrontarsi con chi invece cerca di sfruttare questa situazione. La richiesta che arriva da più parti è di regolamentare meglio tutto il sistema dell'accoglienza. Per garantire chi paga e sanzionare chi non lo fa. Un capitolo a parte lo merita un altro aspetto dell'accoglienza. Nonostante gli interventi di Messinambiente, la città continua a essere sporca. Accanto ai binari del tram e sugli spartitraffico di via Garibaldi, per fare due esempi, l'erba sta ricrescendo, circondata dai rifiuti. O si sanzionano gli incivili che continuano a gettare i rifiuti, o si incrementa il servizio di pulizia. Il biglietto da visita che la città offre ai turisti, non può essere questo.