Durante il 165. anniversario della fondazione della polizia, la violenza sulle donne in generale e il femminicidio in particolare hanno rappresentato argomenti cardine. E non conoscono sosta queste due facce della stessa medaglia, come riscontrato dagli stessi agenti. Gli uomini delle Volanti hanno scoperto un nuovo caso di violenze, sopraffazioni, ingiurie e minacce: comportamenti tanto gravi quanto inaccettabili, sfociati nell’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di un 41enne messinese.
In base a quanto ricostruito dagli investigatori, ripetuti i maltrattamenti, sia fisici che psichici, nei confronti della consorte, costretta a lungo a sopportare una vita fatta di timori, frustrazioni, ansia e sudditanza. Il marito, inoltre, l’avrebbe aggredita perfino quando si trovava in stato di gravidanza o alla presenza dei figli minori. Tutto ciò, alla lunga, è divenuto insopportabile. Soffocante. Il muro di silenzio è stato rotto solo nello scorso mese di gennaio, quando la donna, ormai stanca di subire soprusi di ogni tipo, ha richiesto l’intervento della polizia, nella sua abitazione, per denunciare oltre alle violenze subite nel corso della convivenza con il marito anche quella ai danni di un amico. Quest’ultimo, convocato negli uffici di polizia, ha confermato di essere stato colpito con schiaffi e testate, a cui è seguita la frattura delle ossa nasali.
Il clima di terrore ha costretto la donna a chiedere di essere collocata in una struttura protetta. Solo in questo momento, anche grazie all’azione sinergica tra forze dell’ordine e magistratura, il suo incubo ha conosciuto la parole fine.