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Messina, la Polizia arresta due persone

Messina, la Polizia arresta due persone

Inaudita escalation di violenze, sopraffazioni, ingiurie e minacce. Queste le condotte che hanno portato giorni fa i poliziotti dell’U.P.G. e S.P. all’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di un 41enne messinese. Ripetuti maltrattamenti fisici e psichici ai danni della moglie per troppo tempo costretta a vivere in uno stato di timore, frustrazione, ansia e sudditanza. Pugni e calci non la risparmiavano neanche quando si trovava in stato di gravidanza o alla presenza dei figli minori.Un muro di silenzio rotto solo lo scorso gennaio quando la stessa richiedeva presso la sua abitazione l’intervento della Polizia per denunciare oltre alle violenze subite nel corso della convivenza con il marito anche quella ai danni di un amico. Quest’ultimo, convocato presso gli uffici di Polizia, confermava di essere stato colpito con schiaffi e testate cui seguiva la frattura delle ossa nasali.Un clima di terrore, dunque, che costringeva la donna a chiedere di essere collocata in una struttura protetta; un clima di terrore al quale ha posto fine la sinergica collaborazione tra forze dell’ordine e magistratura.

 

Risale a ieri pomeriggio l’arresto di Giovanni Inferrera, 51enne messinese pluripregiudicato. I poliziotti dell’U.P.G. e S.P., diretti dal dott. Scalzo lo fermavano a bordo di un motociclo all’altezza del villaggio Contesse. L’Inferrera veniva tratto in arresto per aver disatteso le prescrizioni della misura di sorveglianza speciale con obbligo di dimora alla quale era sottoposto. Non avrebbe comunque potuto circolare liberamente essendogli stata revocata per carenza dei requisiti morali la patente di guida. Nel mezzo venivano rinvenuti e sequestrati strumenti di effrazione in particolare delle forbici, delle chiavi adulterine e due cacciaviti. Condotto presso gli uffici di Polizia, gli operatori lo riconoscevano quale autore di due furti perpretati qualche tempo prima e procedevano alla relativa comunicazione all’A.G.. L’arrestato in attesa di rito direttissimo veniva sottoposto agli arresti domiciliari

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