Più decentrato ancora di Pd e Articolo Uno c'è Sinistra Italiana, partito che lo scorso febbraio ha unito SeL con Futuro a Sinistra di Stefano Fassina e che nel Salone della Bandiere ha eletto, in occasione del congresso fondativo locale, Alessandra Minniti prima coordinatrice provinciale. Volti fiduciosi e orgoglio “rosso” nell'ascoltare il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, Erasmo Palazzotto, ospite d'onore intervenuto prima del sindaco Renato Accorinti. A fare da base il documento politico che ha recepito ed integrato quello nazionale votato a Rimini. Idee chiare per una formazione che mira «ad uscire dalle secche del minoritarismo e della debolezza ideologica, per riconquistare il campo della lotta per i diritti sociali e civili». Autocritica per il recentemente allontanamento del centrosinistra da alcuni valori, ma proposta che passa da scuola, lavoro, democrazia, superando antipolitica e populismo. «Occorre liberare i pregiudizi che impedivano ad esempio di ascoltare la voce dei piccoli imprenditori, delle aziende agricole, degli artigiani, degli esercenti».
Messina non fa eccezione, anzi il quadro si accentua pensando al fallimento che avrebbe investito non solo la classe politica ma l'intera borghesia nelle imprese e nelle professioni. Sulla lavagna segnati molti No: alla disoccupazione, all'economia di rendita, ai tagli ai servizi essenziali, alla presenza di un HotSpot nella ex Caserma di Bisconte, alla speculazione edilizia, all'invadenza della criminalità. Tutti accompagnati da una visione sistemica che contempli tanti altri Sì: alla redistribuzione degli investimenti pubblici e privati, al lavoro, al rilancio di un rapporto tra credito, aziende e formazione. «Dobbiamo favorire infrastrutture e collegamenti guardando all'area integrata dello Stretto e più forte dirlo mentre dal governo nazionale giungono nuove umiliazioni come lo scippo dell'Autorità portuale e l'eterna minaccia del Ponte – si evidenzia -. Bisogna ripartire dalla “carta di intenti” per realizzare l'Area metropolitana». Ancora Sì ad un modello di sviluppo in cui si integrino difesa dal dissesto idrogeologico, turismo culturale e aree protette, finanziamento delle aziende agricole, delle cooperative giovanili, dei produttori locali, delle filiere corte, delle reti di commercio eque e solidali. Giudizio positivo per l'attuale Amministrazione ma senza lesinare spunti critici: un invito ad accentuare il contatto con i quartieri e risolvere i problemi strutturali scolastici. «Alla Giunta resta un anno per dare ulteriori risposte ai cittadini, convincendoli della bontà del percorso ma anche della necessità di darvi continuità – è la posizione -. Riteniamo che pur avendo in questi oltre tre anni di gestione portato i segni delle condizioni difficili in cui l'esperienza è nata, avendo compiuto errori e accettato dolorosi compromessi, non possono essere negati alcuni risultati tangibili»: Partecipate, regolamenti, risanamento, tutela del territorio. Oltre alla Minniti, definita la struttura con Giuseppe Ciriaco tesoriere.
Componenti dell'assemblea sono Tonino Cafeo, Enrico Casilli, Giuseppe Crescenti, Sandra Crisafulli, Dolores Dessi, Santa Di Stefano, Giovanni Gallo, Antonia Giacopello, Alessandro Grussu, Giovannia Gullì, Crispino Maggio, Daniele Maisano, Domenico Midili, Giulia Migneco, Sebastiano Occhino, Elisa Ansaldo Patti, Maurizio Rella, Paolo Todaro e Salvatore Vermiglio. Della Commissione di Garanzia fanno parte Maria Francesca Ciceraro, Adele Ansaldo Patti e Giovanni Tomasello.
Delegati la congresso regionale invece Tonino Cafeo, Dolores Dessi, Giovanni Gallo, Alessandro Grussu, Daniele Maisano, Domenico Midili, Alessandra Minniti, Erasmo Palazzotto, Maurizio Rella, Paolo Todaro e Salvatore Vermiglio.