La politica si conferma ancora una volta lontana dai problemi dei cittadini. Quanto accaduto ieri in commissione Bilancio all'Ars è l'ennesima conferma che chi occupa quegli scranni ha una visione delle cose spesso opposta alle reali necessità dei loro stessi elettori. La bocciatura della fusione tra il Cas e l'Anas, che ai più appariva scontata, infligge un colpo mortale alle speranze di chi immaginava finalmente una rete autostradale siciliana moderna e funzionale. Per il momento niente di tutto questo anche se la mancata costituzione della newco non è definitiva perchè potrebbe porre rimedio direttamente l'ARS con un emendamento. Ci si chiede tuttavia perchè si è dovuto arrivare a tanto poiché è assodato da tempo che il CAS non ce la fa più a gestire da solo le autostrade siciliane. Unire le forze fra Cas ed Anas, gestire insieme 700 km di strade, parte delle quali prevedono il pagamento del pedaggio, sembrava un fatto scontato e conveniente per tutti. Perchè basta percorrere in un giorno qualsiasi l'autostrada Messina-Catania per rendersi conto delle difficoltà che incontra oggi il Consorzi a garantire percorribilità e sicurezza ad un'arteria di importanza strategica. E solo grazie all'imminente G7 di Taormina che finalmente dopo anni l'A18 si sta rifacendo il trucco. Tuttavia rimane una delle autostrade italiane meno sicure e più scomode da percorrere specialmente ora che la Salerno-Reggio Calabria, per anni simbolo di abbandono e inefficienza, ha completamente cambiato volto. Ed è aberrante l'idea di dover pagare il pedaggio per percorrere un'autostrada con l'asfalto più che dissestato, continue deviazioni, la frana di Letojanni che insiste da un anno e mezzo, gallerie parzialmente chiuse e poco illuminate. Contro la decisione della commissione Bilancio si sono già scagliati i sindacati che hanno inviato l'Ars a rimediare alla bocciatura di ieri e creare il nuovo soggetto giuridico.
Anche l'on. Beppe Picciolo oggi ha preso posizione ribadendo che la fusione è l’unico percorso percorribile per mettere in sicurezza la rete autostradale siciliana. La newco darebbe maggiore disponibilità di risorse economiche ed un know-how in grado di accorciare il gap che attualmente ci separa dal resto del Paese. Dall’unione delle due strutture – ha evidenziato Picciolo – si avrà il completamento dell'anello autostradale siciliano e poi si potrà pensare a rendere ancora più efficiente la rete stradale adeguandoci ai sistemi del nord Italia.