Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Poste, ancora disservizi

Poste, ancora disservizi

E' sempre più caos a Messina per il mancato recapito della corrispondenza. Nelle ultime settimane si è aggravata la situazione nella zona nord della città dove la posta viene consegnata con enorme ritardo provocando gravissimi disagi all'utenza. Non a caso oggi ha preso posizione il consigliere della V Circoscrizione, Paolo Barbera, che ha inviato una lettera ai responsabili locali di Poste italiane ed al sindaco Accorinti per segnalare ancora una volta i gravi disservizi causati da un processo di riorganizzazione aziendale che proprio non funziona.
In particolare lamentele giungono tanto dall'Annunziata Alta, quanto da San Licandro, dove la consegna della corrispondenza avviene a singhiozzo ed in forte ritardo. Si pensi non soltanto al pericolo di distacco delle utenze derivanti dal non tempestivo recapito delle bollette ma anche e soprattutto dalle conseguenze, economiche o lavorative, che la mancata o tardiva consegna di una raccomandata può comportare. E' il caso di un giovane disabile abitante all'Annunziata che ha ricevuto il primo aprile la lettera dell'INPS che lo avvisava che avrebbe dovuto inviare entro il 31 marzo i redditi conseguiti nell'anno 2014. In caso contrario gli avrebbero revocato i benefici collegati al reddito, in primis la pensione. Quello stesso giorno gli sono state consegnate altre 18 lettere, comprese il pagamento di utenze già scadute. E poi c'è il caso di un signore che il 15 febbraio doveva presentarsi per una visita davanti alla Commissione medica del Dipartimento militare di Medicina legale. La lettera era stata inviata il 15 gennaio ma è stata recapitata il 20 marzo, cioè due mesi dopo, un mese dopo la data fissata per la visita medica. Ora toccherà al povero cittadino dimostrare che la mancata presentazione davanti alla commissione medica non è dipeso da una sua responsabilità. E serviranno ricorsi, richieste e soldi naturalmente. E poi c'è il caso di una donna di 87 anni, abitante all'Annunziata, che avendo ricevuto con due mesi di ritardo i bollettini di pagamento dei canoni di affitto mensili ha rischiato di essere sfrattata. E la situazione non è migliore negli uffici postali
sempre il consigliere Barbera della quinta circoscrizione segnala quanto avviene nell'ufficio Scala Ritiro di via Palermo che in alcune giornate registra fino a 500 operazioni. Fino a 3 anni fa vi lavoravano cinque impiegati, oggi sono solo due il che comporta tempi di attesa insostenibili che si dilatano quando uno dei due addetti è assente per ferie o malattie e naturalmente non viene rimpiazzato. Addirittura, segnala il consiglio della quinta circoscrizione, nei giorni di consegna delle pensioni, gli anziani sono costretti a mettersi in fila davanti all’ufficio postale, già dalle tre di notte. Casi rari ma che comunque si sono verificati. Per questo ormai da più parti si chiede che qualcuno intervenga per porre fino a questo stato di cose assolutamente increscioso. Perchè alla fine gli unici a pagare le conseguenze di questi disservizi sono come sempre i cittadini sempre più indifesi davanti al mostro di un burocrazia malata.

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