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Corsi d'oro, undici condanne e due assoluzioni

La seconda sezione penale del Tribunale di Messina - presidente Rosa Calabrò - ha emesso le sentenze per la prima tranche dell'inchiesta "Corsi d'oro" condotta dalla procura di Messina nel 2013 sulla gestione degli enti di formazione professionale. 

La condanna più pesante per Elio Sauta: sette anni e sei mesi (i pubblici ministeri Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti avevano chiesto per lui otto anni e sei mesi). Condannata anche la moglie di Sauta, Graziella Feliciotto, a tre anni e sei mesi. Per lei i pm avevano chiesto sei anni e dieci mesi.
Due anni all'ex assessore Melino Capone, per il quale ne erano stati chiesti cinque, proprio come per il fratello Natale, che è invece “uscito” dal processo grazie all'assoluzione e alla prescrizione. Assolto anche Giuseppe Caliri. 

La moglie dell'onorevole Francantonio Genevose, Chiara Schirò, è stata condannata a due anni e due mesi (la richiesta dei pm era di sei anni e quattro mesi), mentre la moglie dell'ex sindaco Buzzanca è stata condannata a quattro mesi (la richiesta era di 3 anni e otto mesi). 

Condannati a un anno Concetta Cannavò, a un anno e cinque mesi Natale Lo Presti, a un anno e quattro mesi Nicola Bartolone, a sei mesi Carlo Isaja, a un anno e otto mesi Salvatore Giuffrè e a tre mesi Daniela Pugliares. 

Le accuse contestate a vario titolo erano di associazione finalizzata al peculato ed alla truffa, reati finanziari e falsi in bilancio connessi alla gestione degli enti di formazione professionale, peculato, truffa e tentata truffa.

I giudici hanno concesso il beneficio della sospensione della pena a tutti gli imputati che hanno registrato condanne sotto i due anni di reclusione.

Maggiori dettagli nell'edizione di domani della Gazzetta del Sud

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