Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Il cinese pestato a sangue per aver vinto

Il cinese pestato a sangue per aver vinto

C’è un altro episodio inquietante raccontato nell’ordinanza dal gip De Francesco, ed è quando un povero cinese “reo” soltanto di aver vinto in una delle “macchinette mangiasoldi” gestite dal gruppo ben 250 euro, viene pestato a sangue in maniera molto violenta. Un altro sistema di estrinsecazione della forza d’intimidazione criminale del clan di Mangialupi.

Il gip parla infatti di un «... brutale pestaggio posto in essere ai danni di un cittadino cinese, reo del solo fatto di avere conseguito una consistente vincita in denaro giocando con le macchinette riconducibili al predetto La Valle che, in conseguenza di ciò, stava perdendo soldi».

La storia viene fuori sempre grazie alle captazioni ambientali nel distributore Erg di viale Gazzi, quando «... il Laganà informava il suo capo che al tabacchino (da intendersi, appunto, la rivendita di generi di monopoli intestata al figlio la Valle Giovanni e ubicata in via Taormina n. 8), un uomo di nazionalità cinese stava giocando alle slot-machine e, verosimilmente stava vincendo in quanto la macchina era “in bonus”».

La reazione di La Valle è emblematica: «... ma non mi scassate la minchia! non lo dovevate fare neanche giocare! Forza, ora ci dobbiamo fare prendere i soldi...».

Grazie alle telecamere installate in zona « ... si notavano La Valle Domenico e Laganà Francesco dirigersi, a bordo, dei rispettivi scooter, presso il tabacchino “La Valle”, distante qualche centinaio di metri dal distributore Erg».

Cosa succede dopo lo descrive sempre il gip, grazie al rapporto poi fatto dagli agenti delle Volanti che intervennero quella mattina del 21 novembre 2014: «In sintesi, il cittadino cinese di nome R.Y., reo di aver giocato e vinto alle slot-machine installate presso la rivendita generi di Monopolio di La Valle Giovanni, era stato picchiato selvaggiamente da Megna Giovanni (cognato di La Valle, n.d.r.), su preciso ordine di La Valle Domenico, al punto di riportare, così come diagnosticato dal referto del pronto soccorso del Policlinico, “la frattura della lamina papiracea dell’osso etmoide con edema ed ematoma regione orbito-zigomatica destra da riferita aggressione e relativa prognosi di 25 giorni”».

Insomma lo hanno letteralmente pestato a sangue, ebbe una prognosi di ben 25 giorni per guarire, tanto che Francesco Laganà, qualche ora più tardi dialogando con un altro soggetto, dice apertamente: «Onestamente mi è dispiaciuto a quello... dopo un’ora e mezzo ancora che asciugavo sangue ero... ma io non sono così però!».(n.a.)

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