"Ci spiace ma sull'Autorità Portuale il Ministro Delrio non ci ha convinto!". Questo l'attacco del documento di CapitaleMessina firmato dai coordinatori del movimento Pino Falzea e Gianfranco Salmeri. Tra le cose che non sono piaciute, si legge, lo stop almeno per adesso, al progetto del Ponte, prima di tutto, smentendo oltretutto le parole del sottosegretario Faraone che in apertura dei lavori aveva indicato il collegamento stabile dello Stretto come priorità per lo sviluppo del Mezzogiorno. Sull'autonomia dell'autorità portuale poi: l'accorpamento con Gioia Tauro è una scelta irreversibile e la proroga fino a tutto il 2017 è un premio di consolazione, continua il documento di Falzea e Salmeri che si dichiarano tutt'altro che tranquilli dopo le rassicurazioni sulle note criticità legate al rapporto dei nostri porti con quelli calabresi.
E non ci convincono altresì, continuano i componenti di Capitale Messina, le rassicurazioni generiche su una Governance paritetica tra i due territori: l'unica certezza sarà il fatto che nel futuro Comitato di Gestione vi sarà uno squilibrio nei rapporti di forza tra le due sponde dello stretto, tre componenti su 5 sono infatti di nomina calabrese, uno nominato dalla Regione, uno dal comune di Reggio C. ed uno da quello di Gioia T., risultato di questa fusione innaturale tra i porti appartenenti a due regioni differenti.
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