Lunghe file per tutto il giorno, sia per visitare l’Arsenale Militare, spazio profondamente legato all’identità messinese e al rapporto della città col mare, che per immergersi nel fascino della Lanterna del Montorsoli. Quel Faro che punta i suoi occhi verso l’azzurro dello Stretto, coi suoi Bastioni, si è trasformato nel luogo dove accogliere arte e musica, come avvenuto ieri pomeriggio, con il Quartetto di flauti “Argos Quartet” e, nei giorni scorsi, con protagonisti gli allievi del comprensivo “Villa Lina-Ritiro” (plesso di Castanea), e della “Enzo Drago”.
Le Giornate di Primavera del Fai si sono confermate anche quest’anno un evento atteso e partecipato, un successo dai grandi numeri: ad un primo calcolo oltre ventimila visitatori nell’arco dei tre giorni di apertura. E secondo le stime del Fondo per l’Ambiente italiano, la Lanterna è stato il bene più visitato in tutto il Paese. Venerdì campo libero alla curiosità e all’entusiasmo degli studenti messinesi che hanno animato gli spazi della Lanterna del Montorsoli e dell’Arsenale Militare. Sabato e ieri invece tantissime famiglie, bambini, ragazzi hanno affollato la Zona falcata, divenuta luogo dove incontrarsi, passeggiare, ammirare le bellezze della città e riconnettersi col passato, osservando i gorghi dello Stretto dalle finestre dei Bastioni della imponente Lanterna cinquecentesca che illumina Messina e il suo mare.
Grazie alle spiegazioni precise e appassionate degli “apprendisti ciceroni” è stato possibile conoscere storia e segreti di quei luoghi. «Ma è stato molto apprezzato dai messinesi – sottoline Giulia Miloro capo delegazione del Fai per Messina e provincia – anche l’Arsenale Militare con i suoi spazi tutti da scoprire. Un luogo vivo e attivo, che parla di professionalità legate alla città dello Stretto, e si ricollega all’identità della città che proprio da questi spazi deve ripartire e rilanciarsi». Un successo possibile grazie al coinvolgimento dei giovani, linfa vitale per le Giornate del Fai. Instancabili gli apprendisti ciceroni, studenti degli istituti superiori “Seguenza”, “Archimede”, “Sant’Ignazio”, “La Farina-Basile”, “Maurolico”, “Quasimodo”, “Caio Duilio”, e poi gli istituti comprensivi “Enzo Drago”, “Villa Lina-Ritiro”, “Vittorini”, “Cannizzaro-Galatti”.
«Hanno guidato i visitatori senza mai fermarsi e presentando con orgoglio tutto quello che avevano studiato – ha ricordato Giulia Miloro – importantissimo anche il contributo dei giovani del Fai, appassionati, attenti e presenti in tutte le fasi dell’organizzazione, tra loro anche giovani che sono andati a studiare fuori ma in occasione delle Giornate di Primavera sono rientrati e che vogliono fare qualcosa per la città». A Messina infatti da poco è stata attivata la sezione giovani del Fai, presieduta da Giuseppe Bonaccorsi, che ha fornito un contributo prezioso ai volontari della delegazione per concretizzare l’evento, arrivato, a livello nazionale, alla 25. edizione, nato come occasione di conoscenza e valorizzazione di bellezze dimenticate e per raccogliere fondi da destinare a progetti di riqualificazione. L’edizione messinese delle Giornate Fai di Primavera è stata possibile grazie al coinvolgimento della Marina Militare, Comando Marittimo di Sicilia, che ha aperto le porte dell’area dove risiede la Lanterna, del Comando supporto logistico della Marina Militare – Messina, del Comando Zona Fari Sicilia, dell’Agenzia Industrie difesa per l’Arsenale, della Biblioteca regionale “Giacomo Longo”, della Sovrintendenza e dell’assessorato comunale alla Pubblica istruzione.
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