Nelle acque ormai molto agitate della nuova inchiesta sul Calcioscommesse a Messina, tra la quarantina di indagati attuali ci sono finiti anche altri calciatori, insieme ad Arturo Di Napoli. La cui abitazione è stata perquisita da cima a fondo dai finanzieri su mandato del sostituto procuratore Francesco Massara, il magistrato che sta indagando sulla presunta “combine” di alcune partite del girone C del campionato di Lega Pro, stagione 2015/2016. Oltre ai calciatori sono coinvolti parecchi professionisti cittadini, anche nella veste di “semplici” scommettitori.
Ma nel faldone che da mesi è sulla scrivania del magistrato le perquisizioni e i sequestri eseguiti in questi frenetici ultimi giorni dai finanzieri sono soltanto una parte del materiale a disposizione, per andare avanti in un’indagine che è stata aperta nel 2016. Ci sarebbero, secondo indiscrezioni, almeno altre tre “puntate”.
Intanto la denuncia-querela presentata dall’ormai ex presidente dell’Acr Messina Natale Stracuzzi nel marzo del 2016, che una mattina arrivò a Palazzo di giustizia accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Villari, che a quell’epoca sempre per conto della società peloritana aveva già depositato una serie di informative alla Procura federale della Figc. L’argomento sempre lo stesso, ipotesi di “combine” in partite ben definite e specificate negli atti prodotti, peraltro già segnalate dalla Federbet e dal suo segretario, Francesco Baranca. Stracuzzi, dopo la denuncia, venne sentito in questa indagine come “persona informata dei fatti”.
Tra la carte, a quanto pare, ci sarebbero però altre due “puntate”, fino ad oggi rimaste segrete.
La prima è legata all’ex vice presidente dell’Acr Pietro Gugliotta, perché un paio di settimane dopo essere uscito dal “cappio” degli arresti domiciliari dell’operazione antimafia “Totem”, e quindi tornando ad essere un uomo libero, si sarebbe presentato spontaneamente proprio davanti agli investigatori della Guardia di Finanza, per raccontare la sua verità sulle ipotesi di “combine” legate alle scommesse. È quindi molto probabile che le sue dichiarazioni - il cui contenuto è “top secret” -, siano poi confluite nell’inchiesta sul Calcioscommesse.
A questo punto si può ipotizzare molto concretamente anche la terza “puntata” di questa indagine. Alcune, o parecchie, intercettazioni telefoniche e ambientali dell’operazione antimafia “Totem”, che ha avuto al centro anche la figura del commercialista Gugliotta, ovviamente conversazioni in cui si parlava esclusivamente di scommesse e presunte “combine”, potrebbero essere confluite in questi mesi nei faldoni del Calcioscommesse, per nuovi accertamenti investigativi.
In ogni caso l’attività dei finanzieri continua, in questa indagine che parte da lontano. E in questi giorni potrebbero essere eseguiti altri decreti di perquisizione e sequestro firmati dal magistrato. Insomma, siamo soltanto all’inizio di un nuovo filone d’inchiesta sul lato oscuro, e forse sporco, del calcio.
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