Tra gli interlocutori ci sono anche le ferrovie dello Stato. L'accordo è stato siglato da diverso tempo a Roma, ora bisogna formalizzarlo corrispondendo alle Fs poco meno di un milione e mezzo di euro. Una buona parte della nuova via Don Blasco, infatti, transiterà da una vasta area ormai dismessa. In pratica, chi proviene da nord ed è diretto verso la Zona industriale, deve lasciare l'attuale via Don Blasco una volta giunto all'altezza con la via S. Cecilia. Da qui ci si immette nell'area Fs dove al suo interno, sarà realizzata una rotatoria all'altezza con il viale Europa attraverso la quale ci si può dirigere verso la tangenziale. Continuando, invece, si arriva ad punto cruciale, dove, espropriando i terreni, ci si collega con la via Maregrosso che prosegue verso Gazzi. Per far questo, alcuni stabilimenti ed un agglomerato di care, a cavallo della via Salandra, dovranno lasciare il posto alla grande arteria. Avviate già le transazioni con le impresa coinvolte ma anche con i proprietari delle fatiscenti costruzioni, molte delle quali sono occupate abusivamente. Si innesca per questo un problema di emergenza abitativa che il comune deve risolvere in tempi brevi per trovare un alloggio a cuirca 20 nuclei familiari. Una sistemazione alternativa, devono trovarla anche gli ultimi occupanti del mercatino delle pulci, in parte demolito quasi 5 anni fa. Qui, partendo proprio dall'area Fs, come si diceva, parte il collegamente con l'asse viario che conduce in autostrada. Per l'inizio dei lavori, bisogna attendere la consegna che potrà avvenire non appena espletate tutte le adempienze post aggiudicazione. Potrebbero servire circa 30 giorni, assicura l'ing. Antonio Rizzo, direttore dei lavori. Ovviamente, ricorsi al tar permettendo visto che l'impresa seconda classificata ha già avanzato richiesta di accesso agli atti.