Da oggi qualcuno si occuperà dei semafori cittadini. Sarà firmata stamani, infatti, la consegna lavori all’Ati composta dalla Project Automation e da Telecom Italia, che opereranno, con un probabile subappalto, con un contratto da 518.440 euro.
Si copre così un vuoto durato due mesi e i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è stato un semaforo che sia stato risparmiato dall’epidemico spegnimento. E se in tilt non è andato tutto il traffico cittadino, lo si deve agli interventi tampone che, d’urgenza, sono stati eseguiti dagli stessi tecnici delle due ditte aggiudicatarie. Ma sul clamoroso ritardo con cui la gestione degli impianti è ora pronta a ripartire, ieri, in Seconda commissione non sono mancati gli approfondimenti clamorosi.
A cominciare dallo sfogo, off record, dell’assessore Gaetano Cacciola che, stufo di fare da parafulmine a tutti gli attacchi dei consiglieri sbotta con un «fosse per me, li cambierei tutti i dirigenti del Comune». E questo al culmine della disamina cronologica dell’aggiudicazione dell’appalto. A dicembre, dopo l’approvazione del bilancio preventivo, il dipartimento mobilità invia la determina per l’impegno di spesa alla Ragioneria generale. L’appalto precedente sarebbe scaduto a fine gennaio e quindi il tempo era sufficiente per non creare discontinuità. «Ebbene, la ragioneria darà invece il nulla osta a febbraio inoltrato – spiega Cacciola –. Poi ci sono voluti i tempi delle verifiche per la certificazione antimafia da parte della Prefettura ed eccoci quasi a fine marzo con la firma. È un disservizio grave, lo dico per primo io. Ma è anche una questione tecnica e non politica. La soluzione?». E qui lo sfogo a microfono coperto. «Cambiarli tutti. Ci sono sempre giustificazioni sui ritardi». Ma le uscite non politicamente corrette non finiscono qui. Piero Adamo, Libero Gioveni e Daniela Faranda dal libro dei ricordi tirano fuori un sospetto: «Ma quanto è strano che ancora una volta, appena finisce un contratto di manutenzione, improvvisamente tutto comincia a guastarsi all’unisono. Non è anomala questa coincidenza, se vogliamo credere che lo sia, che gli impianti si spengano in luoghi diversi e senza un unico apparente motivo?». Una stessa singolare coincidenza era emersa in un’altra seduta della Commissione mobilità, il 4 luglio, quando il consigliere Gioveni sottolineò gli strani casi: «E ci fu chi fra i dirigenti del Comune, mi diede ragione». Cacciola è sembrato incredulo sulla vicenda: «Non credo alla manomissione del bene pubblico, ma se voi sapete più cose di me ditemelo perché le dobbiamo verificare». Non sarà una semplice manutenzione semaforica quella oggetto del nuovo appalto. Previsto un aggiornamento tecnologico con la sostituzione delle lampade incandescenti con quelle a led e l’avvio di un sistema di controllo a distanza dei semafori non funzionanti.