La proposta a medio termine è quella di un mini-bando (sulla scia di quanto accaduto un anno fa) per coprire il servizio almeno per gli ultimi giorni di scuola. Ma il vero obiettivo è quello di salvare il posto di lavoro agli 80 operatori che rischiano già dalla prossima settimana di essere licenziati. Il percorso della mobilità infatti si conclude con l'ultimo incontro con l'azienda, fissato per il 27, e anche i sindacati temono che, senza un documento ufficiale, la tanto attesa proroga fino a maggio, per cui si è adoperato l'assessore alle Politiche scolastiche, Federico Alagna, non arriverà mai. Per interrompere le procedure, infatti, avrebbero dovuto tutti lavorare almeno un giorno entro aprile. Stamattina sia gli esponenti della Cgil che alcuni rappresentanti dei lavoratori hanno fatto irruzione nella stanza dell'assessore al Bilancio, Vincenzo Cuzzola, a cui hanno chiesto di fare il possibile, intanto, per salvare il salvabile, e poi, in un secondo momento, per pianificare un bando anche triennale più elaborato. Ma la ragione per cui fino ad oggi non è stato mosso un passo è strettamente collegata con il buco da 8 milioni di euro, emerso dal riaccertamento dei conti del Comune, rispetto agli accantonamenti destinati al Piano di Riequilibrio. Quindi, sia la Giunta che i dirigenti, Salvatore De Francesco e Antonino Cama, devono assumersi delle precise responsabilità e decidere che tipo di impegno prendere. Per l'assessore Cuzzola, oltre alla possibilità prospettata dagli interessati, e cioè quella di un mini-bando, ci sarebbe la soluzione di un bando “con riserva”, in attesa della copertura finanziaria, ma anche in questo caso bisogna ragionarci bene per evitare ricorsi (se non dovesse andare a buon fine) e problemi con la Corte dei conti. Entro giovedì però - assicura l'amministratore, che chiede fiducia - sarà presa una decisione che dovrà soddisfare sia le necessità dei lavoratori che quelle degli scolari.