Sono 24 gli imputati che il 26 aprile prossimo dovranno comparire davanti al gup Daniela Urbani per l’udienza preliminare dell’operazione “Totem”, con cui la Squadra mobile e i carabinieri nel 2016 hanno smantellato le nuove leve del clan mafioso di Giostra, attivo nell’organizzazione di corse clandestine di cavalli, nella gestione di stabilimenti balneari, discoteche e punti di ristoro, senza perdere di vista il remunerativo settore dei giochi e delle scommesse.
Dopo la richiesta di rinvio a giudizio depositata nei mesi scorsi dai sostituti della Distrettuale antimafia Maria Pellegrino, Liliana Todaro e Fabrizio Monaco, i tre magistrati che hanno coordinato l’inchiesta, sono coinvolti adesso nell’udienza preliminare: Luigi Tibia, considerato il “reggente” del gruppo mafioso, e poi Paolo Aloisio, Massimo Bruno, Maddalena Cuscinà, Antonino D’Arrigo, Luciano De Leo, Santi De Leo, Francesco Forestiere, Pietro Gugliotta, ex vicepresidente dell’Acr Messina, Roberto Lecca, Teodoro Lisitano, Paolo Mercurio, Vincenzo Misa, Giuseppe Molonia, Eduardo Morgante, Antonio Musolino, Natale Rigano (21.08.1981), Natale Rigano (17.09.1981), Giacomo Russo, Carmelo Salvo, Giuseppe Schepis, Calogero Smiraglia, Natale Squadrito e Pietro Squadrito.
I reati contestati, a vario titolo, a tutti gli imputati, vanno dall’associazione di stampo mafioso, al concorso esterno in associazione mafiosa, passando per il trasferimento fraudolento di valori, l’estorsione, la detenzione illegale di armi, l’esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, le corse clandestine di cavalli e il maltrattamento di animali. Anche la gestione di ristoranti, lidi e discoteche è stata posta all’epoca sotto la lente d’ingrandimento dalla Dda peloritana e dalla Squadra mobile. (n.a.)