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Migranti, Soroptimist: no all'hot spot

furnari e crocetta

Sull’ipotesi di un Hot spot per i migranti a Messina interviene il Soroptimist International d’Italia, Club di Me, presieduto dalla professoressa Giusi Furnari Luvarà che in una nota solidarizza con l'amministrazione Accorinti. "Il sindaco - rileva il Soroptmist - nel suo ultimo viaggio a Rom­a, giorno 15 marzo, ha avuto modo di inc­ontrare il capo di gabinetto del Ministro degli interni, il prefetto Morcone, a sua volta capo del dipartimento delle li­bertà civili, fino a poche settimane fa. Durante l’incontro, il sindaco, ha ribad­ito la contrarietà dell’amministrazione al modello Hot spot. Infatti, l’accoglie­nza che la città pro­muove da tempo è una accoglienza diffusa  rivolta ai processi inclusivi che restit­uiscono a chi arriva nella nostra città dignità al proprio progetto migratorio e al principio di aut­odeterminazione. L’amministrazione me­tte in discussione il modello di “non-ac­coglienza” dell’hot spot, i cui fenomeni degenerativi sono sotto gli occhi di tu­tti: grandi numeri con inevitabili tempi di permanenza, priv­azione della libertà individuale, ulteri­ori traumi per perso­ne che hanno già sub­ito violenze e soffe­renze fisiche e psic­ologiche. L’impegno ad investire nel Sis­tema di protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) vuole caratterizzare il dovere di accog­lienza che l’amminis­trazione ha sposato. In tal senso, rifiu­ta non solo l’ipotesi della presenza di un hot spot nella no­stra città, ma l’app­roccio all’accoglien­za che lo sottende. Pertanto, l’amminist­razione pur ribadendo di non aver ricevu­to alcuna comunicazi­one, né dal Minister­o, né dalla locale prefettura, manda alle autorità competenti un messaggio chiaro che non lascia spa­zio ad alcun frainte­ndimento.

Il Soroptimist International d’Italia Club di Messina - prosegue la nota - riunito in assemblea, dopo essere stato informato della comunicazione diffusa dall’Amministrazione comunale della nostra Città ha discusso e deliberato di inviare all’Amministrazione una nota di solidarietà, affinché il suo NO trovi  più forza nel consenso della cittadinanza: consapevoli dei doveri etici, civili e giuridici di accoglienza,  le socie come persone, come cittadine e come  soroptimiste, che rispettano la dignità umana, nel segno della affermazione e della realizzazione positiva dei diritti umani,  sono solidali nel dire NO Hot Spot a Messina,  fermamente espressa dalla Amministrazione della Città .

Le ragioni di tale decisione possono essere schematicamente sintetizzate secondo una scaletta che contempli argomenti di natura etico-giuridica  generale, di responsabilità nazionale ed europea  verso i territori regionali, di sostenibilità e indicazione etico-civile per la realtà locale.

Riguardo al primo punto, si fa riferimento a quanto si legge nell’informazione data dall’Amministrazione secondo cui:<<L’amministrazione me­tte in discussione il modello di “non-ac­coglienza” dell’hot spot, i cui fenomeni degenerativi sono sotto gli occhi di tu­tti: grandi numeri con inevitabili tempi di permanenza, priv­azione della libertà individuale, ulteri­ori traumi per perso­ne che hanno già sub­ito violenze e soffe­renze fisiche e psic­ologiche.>>. Da parte del Soroptimist, si conviene nel condannare questa  forma violenta di accoglienza reclusiva e si conviene nel <<rifiutare non solo l’ipotesi della presenza di un hot spot nella nostra Città, ma l’approccio all’accoglienza che lo sottende>>. Messina dice NO all’Hot Spot anche perché non intende essere una ennesima delle realtà siciliane in cui le non-politiche europee ci condannano a una gestione del fenomeno migratorio, scaricandone tutto il gravame sui territori più esposti per mere ragioni geografiche.

In riferimento alla responsabilità che il governo centrale si assumerebbe con questa scelta -e che risulterebbe impositiva per l’Amministrazione e per la cittadinanza – si sottolinea come,  con troppa superficialità e senza guardare all’ habitat locale, si scarichi l’intero peso della complessa e tragica vicenda dei flussi migratori sulla Sicilia. Che non solo deve far fronte al dramma continuo degli sbarchi, ma è costellata del maggior numero di Hot Spot esistenti sul territorio nazionale.

Il terzo punto chiama in causa la specificità di Messina e la scelta di destinare l’apertura di un Hot Spot nel cuore della nostra città. Ma, ancora, Messina respinge di far sua –accogliendola- una struttura che concentra dolore e disperazione, innescando processi di rancori e di violenza che la città condanna e rifiuta con decisione.

Per tali ragioni -conclude la nota - il Soroptimist International d’Italia Club di Messina ha votato all’unanimità il suo NO Hot Spot, allineandosi e dando voce come società civile a quanti come Istituzioni e/o  come rappresentanti  politici dicono NO e invitano il Governo a non proceder con un diktat inaccettabile contro la volontà della nostra Città".

              

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