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La gita del quinto, un viaggio partito da Messina e... mai concluso

La gita del quinto, un viaggio partito da Messina e... mai concluso

Messina

Un evento di passaggio durante il quale sperimentare e sperimentarsi. Per molti la gita dell’ultimo anno di scuola superiore rappresenta un ricordo indelebile. Ma capita anche di non parteciparvi per intraprendere successivamente un viaggio, reale e simbolico, alla scoperta di nuovi luoghi e situazioni.

Il mare, la pesca, la cucina, le contraddizioni della Sicilia, passioni autentiche e viscerali animano le pagine de “La mia gita del quinto, che Io mi aiuti” (Carthago edizioni), romanzo d’esordio di Marco Miuccio, che alla gita dell’ultimo non partecipò. «È successo dopo, e quel viaggio ancora non è finito», racconta l’autore. Messinese, classe ’72, Miuccio vive e lavora alle Isole Eolie, come comandante della delegazione di spiaggia di Salina – Guardia Costiera. Amante della cucina e del buon cibo, è segretario della condotta Slow Food isole di Sicilia e nella scrittura riversa la sua passione per il mare e per il cibo. «“La mia gita del quinto, che Io mi aiuti” nasce dal desiderio di scrivere qualcosa di autentico e non banale, dove far confluire tutte le mie passioni dando vita ad un racconto che è frutto d’invenzione e fantasia ma in cui si mescolano anche elementi legati al mio vissuto – spiega Miuccio –. Non un libro autobiografico ma un’occasione per ribaltare anche delle situazioni a me vicine».

Protagonista della storia è il dottore Boncoddo, costretto a lasciare la vita che ha scelto per intraprendere un viaggio e ritrovarsi immerso in una quotidianità piena di responsabilità. L’incontro con le persone, lo scambio di ricordi, emozioni, sensazioni, si legano nel volume alla passione per la cucina, condivisa con l’autore che in passato ha pure preso parte alla trasmissione televisiva “The Chef” condotta dal cuoco siciliano Filippo La Mantia. Il coinvolgimento indiretto in un fatto di sangue vedrà il protagonista investigatore per caso, costretto, suo malgrado, a raggiungere le Eolie, vivendo un’esperienza unica, quella “gita del quinto” che non aveva fatto in passato.

Marco Miuccio

«Ho voluto costruire una storia di uomini, gusto, pesca, sicilianità, radici, mafia, chiesa, omertà, colpe, rassegnazione, impunità – aggiunge Miuccio –. Un’articolata rete d’elementi che poi trovano la loro relazione nel potere che regola i rapporti umani soprattutto nei piccoli centri. Mi ha influenzato il maestro Camilleri, tra le mie più grandi fonti d’ispirazione e poi, naturalmente, le contraddizioni di una terra bellissima e complessa come la Sicilia. Una storia dal finale aperto e infatti ho già buttato giù qualche pagina di quello che potrebbe essere il seguito». Pubblicato a dicembre scorso, il 31 marzo il volume sarà presentato a Messina, alla libreria Colosi. «Sono molto contento ed emozionato di questo incontro nella mia città», conclude Miuccio.

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