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Teatro, Celi e Pappalardo direttori di Prosa e Musica

Teatro, Celi e Pappalardo direttori di Prosa e Musica

Il Teatro Vittorio Emanuele vara ufficialmente l’era scenica del “gratuito”, visto che ieri è stata sciolta la riserva sulle nomine dei direttori artistici di Prosa e Musica, che sono rispettivamente l’attrice e produttrice Simona Celi Zanetti e il giornalista e docente di pianoforte Matteo Pappalardo, entrambi messinesi. Zanetti perché la Celi è sposata, e vive a Modica, con Giancarlo Zanetti, l’attore e uomo di teatro che negli anni 70 ebbe anche una vasta popolarità in tv grazie alla grande stagione degli sceneggiati televisivi. Come non ricordare “Ho incontrato un ombra”, con le splendide musiche di Berto Pisano.

I due neo direttori lavoreranno appunto a titolo gratuito, visto che la manifestazione d’interesse a suo tempo indetta dal commissario Jervolino per sostituire Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, sulla cui defenestrazione ci saranno ancora strascichi, non prevede compenso per l’opera di spending review intrapresa dal funzionario regionale, nonché ex capo dei revisori dei conti dell’Ente. La scelta - si legge nei verbali di affidamento - è stata del sovrintendente Egidio Bernava e in entrambi i casi il commissario Jervolino ha «condiviso» la proposta.

La Celi e Pappalardo hanno prevalso rispettivamente su 16 e 10 candidati che a suo tempo avevano presentato domanda. Dopo l’apertura delle buste è stata stilata una seconda graduatoria ristretta, e da quelle rose finali sono usciti i due nomi.

Ecco tutti i candidati. Per la Prosa avevano presentato domanda: Pierluigi Mancuso (Termini Imerese), Giovanni Scuto (Catania), Cristiana Minasi (Messina), Alessandro Gilleri (Trieste), Graziella Romito (Roma), Filippo Amoroso (Palermo), Luca Fiorino (Messina), Corrado Russo (Noto), Rosario Miano (Messina), Giuseppe Surace (Messina). Il gruppo si è poi ristretto ad Amoroso, Celi Zanetti, Fiorino e Russo.

Per la Musica gruppo più nutrito di concorrenti: Eliade Maria Grasso (Messina), Giancarlo Parisi (Milano), Paolo Petrocelli (Roma), Maria Armaleo (Messina), Pietro Barbaro (Messina), Marcello Pellegrino Giordano (Scicli), Dario Mannino (Formigine), Alessandro Gilleri (Trieste), Vincenzo Mariozzi (Roma), Gianfranco Pappalardo (Mascali), Giuseppe Cataldo (Palermo), Laura Donato (Messina), Alberto Veronesi (Palermo), Jacopo Sipari di Pescasseroli, Oriana Celesti (Messina), Rossella Spinosa (Milano). La rosa ristretta è stata poi formata da Donato, Celesti, Matteo Pappalardo, Petrocelli e Veronesi.

Pappalardo: «Discontinuità con il passato»

Ecco la prima dichiarazione del neo direttore della sezione Musica del Vittorio Emanuele: «Spero, e in questo trovo perfettamente d’accordo con me il sovrintendente Egidio Bernava, che la Musica torni ad avere il rilievo e l’importanza che le devono essere propri in un Teatro come il Vittorio Emanuele (che è nato per la Musica, appunto). Compatibilmente con le risorse, ci sarà spazio per l’Opera, l’operetta, le commedie musicali, per la musica sinfonica e per proposte innovative, aperte alla contaminazione. Rispetto il lavoro di tutti ma penso di pormi in netta discontinuità con chi mi ha preceduto».

La polemica / Chillé: «Ma La Motta che titoli ha in Arti visive?»

Piovono ancora polemiche sul Teatro. Questa volta in relazione alla nomina, della settimana scorsa, di Giuseppe La Motta a direttore della sezione Arti visive del Vittorio Emanuele. Il prof. Giampaolo Chillè, storico dell’Arte ed esperto di arti figurative, ha inviato una lettera tra gli altri al presidente dell’Ars Ardizzone e all’assessore regionale al Turismo Barbagallo, che ha intitolato «Curiosità sulle modalità di una nomina». Chillè afferma: «... inserivo a questo punto tale nominativo sul sito del Kunsthistorisches Institut di Firenze e sul Catalogo OPAC Nazionale, per capire di che settore delle arti visive fosse esperto. Non ottenendo alcun risultato cercavo informazioni su google. Anche in questo caso, però, non ottenevo risposta. Possibile che in oltre vent’anni di attività non mi fossi mai imbattuto in questo “collega”? ... desidero essere edotto sia in merito a tali titoli, che devo immaginare superlativi, sia alle modalità di individuazione adottate».

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