Lo scontro sulla nuova Variante di salvaguardia ambientale è durissimo. C’è un ampio schieramento di professionisti (ingegneri, architetti, geologi, geometri) che attacca, più o meno pubblicamente, scelte e metodi dell’amministrazione comunale, con un preciso bersaglio: l’ing. Sergio De Cola, assessore all’Urbanistica.
L’architetto Giuseppe Fera, che è docente alla facoltà di Reggio Calabria ed è anche esponente dei LabDem, ripete tre volte la parola “vergogna”. «La Giunta della democrazia e della trasparenza – scrive in un post – secreta le carte della Variante al Prg. Credo non esista un caso del genere in tutta Italia. Mentre il sindaco scalzo continua a fare l’attore in giro per le tv nazionali, il suo assessore all’Urbanistica Sergio De Cola si inventa Varianti che non sono mai esistite e le secreta sperando che i consiglieri comunali non si rendano conto della colossale bufala che nasconde la vicenda. Incredibile! Quali “porcate” si vogliono nascondere invocando una circolare regionale che contrasta con tutte le leggi nazionali e direttive europee? Assessore De Cola, che fine ha fatto la Vas? È stata redatta? Si sono svolte le regolari procedure d’ascolto dei cittadini?».
L’assessore Sergio De Cola, da parte sua, non intende scendere sul piano delle polemiche personali: «Noi proseguiamo sui percorsi partecipativi e trasparenti, nel rispetto degli indirizzi normativi». Il provvedimento di “secretazione”, che riguarda gli allegati della Variante, è stato giustificato, come è noto, dal segretario generale Antonio Le Donne e dal dirigente Giovanni Bruno che hanno fatto riferimento alla circolare numero 1 del 2015 che recita: «La conoscenza da parte dei privati o soggetti comunque interessati delle scelte di pianificazione operata dai redattori dello strumento urbanistico o della proposta di Variante, attraverso la pubblicazione sul sito... potrebbe vanificare l’efficacia delle misure di salvaguardia i cui effetti, come è noto, vengono prodotti soltanto con la pubblicazione della delibera di adozione dell’atto di pianificazione».
«C’è un procedimento di Valutazione ambientale strategica in corso, è la Regione che invita a secretare gli atti», ribadisce De Cola, lasciando intendere che non c’è alcuna ragione “oscura” dietro questa decisione, nè tanto meno la volontà da parte dell’amministrazione comunale di nascondere chissà quali “segreti”. «Ci sarà il momento in cui la Variante sarà ovviamente resa pubblica anche in tutti i suoi allegati, ci sarà la fase dei ricorsi, delle osservazioni e delle opposizioni dei cittadini», aggiungono da Palazzo Zanca.
E De Cola tiene anche a precisare che la “Salva colline”, così come il nuovo il Piano regolatore in itinere (il cosiddetto “Pico”, il Piano condiviso), è il frutto di una lunga fase d’ascolto avviata dall’amministrazione comunale in questi anni. «La necessità di ripensare in chiave ambientale – ha sottolineato l’assessore – la qualità paesaggistica del territorio ha spinto l’Amministrazione a puntare sulla Variante come primo indispensabile punto fermo per la messa a punto di strumenti, metodi e strategie basati sul contenimento dello “spreco” di suolo non come divieto ma come esito di un progetto di valorizzazione». E la Variante, «così come la fase d’ascolto, è una delle prime e importanti azioni del nuovo Piano regolatore, di cui costituisce elemento fondante. Siamo partiti da una situazione disastrosa e abbiamo fatto passi avanti notevoli: la valutazione degli effetti cumulativi per il Prg attuale, l’inserimento del livello di tutela ambientale nella Variante e la sua valutazione ambientale». A chi dice, dunque, che l’amministrazione Accorinti non si è data un “progetto di città”, De Cola replica: «È questo il nostro progetto: il Piau prima, per dare risposte rapide, il Prg condiviso per una programmazione dei nostri territori che si rispecchi in un disegno che ci auguriamo riesca ad avere almeno parte della “grande bellezza” dei nostri luoghi».
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