La pensione di reversibilità, l'elaborazione del lutto, i nuovi profili legislativi introdotti dalle più recenti normative, il nuovo assetto giuridico della famiglia, ma anche i risvolti storici, culturali e psicologici di un evento che, prima o poi, coinvolge il cittadino purtroppo spesso inconsapevole e sprovvisto della corretta informazione utile a difendersi da riforme delle pensioni o degli enti di previdenza. Questi gli argomenti affrontanti in occasione del convegno "Reversibilità: un diritto acquisito" promosso nell'auditorium dell'Ordine dei Medici e Odontoiatri di Messina dalla Federspev (Federazione Sanitari Pensionati e vedove/i) insieme con l’Ammi (Associazione mogli Medici) e la Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale). Dopo i saluti del presidente dell'Ordine Giacomo Caudo, il moderatore Massimiliano Cavaleri ha presentato i relatori, che si sono alternati sui diversi aspetti della tematica a cominciare dal presidente nazionale Federspev e sindacalista Michele Poerio, il quale ha ricostruito dal punto di vista storico l'istituto della reversibilità: "Rappresenta la quota parte della pensione complessiva spettante ad uno dei coniugi col sopraggiungere della morte dell'altro e nasce con una legge del 1939, dunque un diritto storico da tutelare". Poerio ha illustrato le recenti normative, i vari tipi di percentuali e indennità da concedere ad altri gradi di parentela o specifici casi in base ad alcune esigenze o parametri legislativi; ha anche "rimproverato" aspramente talune previsioni del legislatore che rappresentano una "stangata" al diritto della reversibilità al 100%.
Antonino Arcoraci, presidente provinciale della Federspev e promotore dell'evento, ha parlato dell'elaborazione del lutto, sottolineando la necessità e l'importanza dopo un evento tragico che colpisce il più intimo lato di ogni persona, con la perdita del proprio compagno/a, a trovare un aiuto da parte dello Stato e del proprio ente di previdenza per continuare la propria vita in modo dignitoso. A seguire le riforme apportate all'istituto della famiglia in Italia, analizzate dall'avv. Francesca De Domenico Leonardi, presidente dell'Ammi Messina, che ha parlato anche di unioni civili, coppie di fatto e della giurisprudenza in materia di convivenza more uxorio, cioè come marito e moglie, quando subentrano forme di tutela da parte della legge in assenza del tradizionale matrimonio civile o religioso; e del rischio per le coppie omosessuali, siano esse donne o uomini, di "accordi" di diverso stampo non fondati sull'amore e su un rapporto sentimentale, ma derivanti da interessi economici con risvolti addirittura penali, come verificato in qualche caso, per fortuna e ancora sporadico. Dunque ha ribadito la differenza fondamentale tra una famiglia basata sul matrimonio e altre forme giuridiche che meritano attenzione e tutela ma non sono comunque la famiglia classicamente intesa. Una carrellata di quadri e dipinti di importanti autori e alcune citazioni letterarie sono state al centro della relazione del medico scrittore Carmelo Micalizzi, che ha parlato della reversibilità, della morte del coniuge e delle relative conseguenze dal punto di vista culturale e artistico, suscitando particolare attenzione da parte della sala gremita di gente. Infine le attività svolte dalla Fondazione Onaosi, che esiste da oltre un secolo, e tutela gli orfani e gli anziani parenti di medici, odontoiatri e veterinari e altre particolari categorie: una sintesi della sua storia, delle prerogative e dei prossimi obiettivi con uno dei consiglieri d'amministrazione, Antonio Castorina. Le conclusioni affidate al vice segretario della Fimmg Aurelio Lembo, che ha evidenziato il delicato e indispensabile ruolo del medico di famiglia, punto di riferimento prezioso nella vita di un paziente specialmente quando questa perde una persona vicina e rimane vedovo.