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G7 a Taormina, c’è l’ok alle elipiste

G7 a Taormina, c’è l’ok alle elipiste

Messina

Ogni giorno che passa il G7 di Taormina diventa sempre più una patata bollente nelle mani di non si sa bene chi. E le riunioni in Prefettura, a Messina, si susseguono quasi a cadenza settimanale ormai da mesi. Ieri pomeriggio, per la prima volta, s’è forse diradata un po’ la nebbia con le prime dichiarazioni del prefetto catanese Riccardo Carpino, che per adesso come commissario straordinario del G7 porta sulle spalle tutto il peso, veramente enorme, della realizzazione delle infrastrutture.

Ufficialmente tutto va avanti ma è innegabile che i ritardi accumulati dopo l’uscita di scena del premier Matteo Renzi, che ogni giorno aveva nell’agenda della sua testa qualcosa sul G7, e s’interessava perfino del menù dei grandi previsto per quei giorni, sono notevoli.

Ieri in Prefettura al centro della lunghissima conferenza di servizi c’erano in teoria solo da sbloccare le elipiste, ma si è discusso di tanto altro, per esempio della questione Palancongressi che è complicatissima, quasi irrisolvibile, tanto è vero che si sta cercando seriamente, ma “sottotraccia”, un luogo alternativo. Al tavolo tecnico c’erano rappresentanti di Comune, Città metropolitana, Enac, Aeronautica militare, Sovrintendenza dei beni culturali, Presidenza del consiglio, oltre al sindaco di Taormina che sarà padrone di casa, ma per adesso non ci dorme la notte.

Quando Carpino è uscito a parlare con i giornalisti, solo alle quattro del pomeriggio, ha detto intanto che «il problema delle elipiste con molta fatica si è chiuso».

- E come?

«Il problema si è chiuso con una determinazione favorevole per elisuperfici temporanee, c’è l’aspirazione da parte del Comune di trasformare poi una elisuperfice temporanea in una definitiva, ma è un’aspirazione che fa i conti con i tempi che abbiamo. Intanto si parte così e poi una volta che si risolveranno tutte le tematiche, ci sarà un’istruttoria, le autorizzazioni, se ci sono le condizioni, si potranno avere come definitive».

- Ma i tempi ormai sono ristrettissimi e “angoscianti”, come intende muoversi, darà corso a lavori in deroga?

«I tempi angosciano tutti, me per primo, per quanto riguarda le deroghe è un ragionamento che ho fatto dall’inizio, tanto è vero che non utilizzerò la norma dell’art. 7 del Decreto legge 243, e quindi si faranno tutti con procedure rigorosamente ordinarie. So che manca poco tempo, stiamo correndo, oggi si chiude il problema delle elisuperfici, domani (oggi per chi legge, n.d.r.) ho la conferenza dei servizi per il rifacimento della strada a Taormina, una superficie di più di dieci chilometri di asfaltatura sia per le strade interne che per quella che dalla Provinciale sale da Capo Taormina a Taormina. Spero che grazie anche ad un accordo che sto facendo con il Consorzio autostrade siciliane si possa chiudere tutto anche nei tempi che ci siamo dati, e si possa pensare a una riasfaltatura e un miglioramento nel tratto Catania-Taormina. Il ragionamento che si fa su questo tema è che tutto è funzionale al G7, sono lavori che partono e devono arrivare in porto per quella data».

- Ma c’è un problema Palacongressi da superare?

«Sì, è il vero problema, perché non ha il certificato di prevenzione incendi dal 2013 e richiede molte ristrutturazioni, ho fatto un sopralluogo molto lungo, è un problema sul quale stiamo cercando qualunque soluzione possibile».

«Le nostre preoccupazioni – ha poi concluso il commissario del G7 –, sono per tutti quanti gli aspetti, stiamo parlando di un grande evento per la prima volta affrontato senza deroghe e con disciplina ordinaria, la scommessa è fare normalmente quello per cui ci vuole molto più tempo».

Messina

Ogni giorno che passa il G7 di Taormina diventa sempre più una patata bollente nelle mani di non si sa bene chi. E le riunioni in Prefettura, a Messina, si susseguono quasi a cadenza settimanale ormai da mesi. Ieri pomeriggio, per la prima volta, s’è forse diradata un po’ la nebbia con le prime dichiarazioni del prefetto catanese Riccardo Carpino, che per adesso come commissario straordinario del G7 porta sulle spalle tutto il peso, veramente enorme, della realizzazione delle infrastrutture.

Ufficialmente tutto va avanti ma è innegabile che i ritardi accumulati dopo l’uscita di scena del premier Matteo Renzi, che ogni giorno aveva nell’agenda della sua testa qualcosa sul G7, e s’interessava perfino del menù dei grandi previsto per quei giorni, sono notevoli.

Ieri in Prefettura al centro della lunghissima conferenza di servizi c’erano in teoria solo da sbloccare le elipiste, ma si è discusso di tanto altro, per esempio della questione Palancongressi che è complicatissima, quasi irrisolvibile, tanto è vero che si sta cercando seriamente, ma “sottotraccia”, un luogo alternativo. Al tavolo tecnico c’erano rappresentanti di Comune, Città metropolitana, Enac, Aeronautica militare, Sovrintendenza dei beni culturali, Presidenza del consiglio, oltre al sindaco di Taormina che sarà padrone di casa, ma per adesso non ci dorme la notte.

Quando Carpino è uscito a parlare con i giornalisti, solo alle quattro del pomeriggio, ha detto intanto che «il problema delle elipiste con molta fatica si è chiuso».

- E come?

«Il problema si è chiuso con una determinazione favorevole per elisuperfici temporanee, c’è l’aspirazione da parte del Comune di trasformare poi una elisuperfice temporanea in una definitiva, ma è un’aspirazione che fa i conti con i tempi che abbiamo. Intanto si parte così e poi una volta che si risolveranno tutte le tematiche, ci sarà un’istruttoria, le autorizzazioni, se ci sono le condizioni, si potranno avere come definitive».

- Ma i tempi ormai sono ristrettissimi e “angoscianti”, come intende muoversi, darà corso a lavori in deroga?

«I tempi angosciano tutti, me per primo, per quanto riguarda le deroghe è un ragionamento che ho fatto dall’inizio, tanto è vero che non utilizzerò la norma dell’art. 7 del Decreto legge 243, e quindi si faranno tutti con procedure rigorosamente ordinarie. So che manca poco tempo, stiamo correndo, oggi si chiude il problema delle elisuperfici, domani (oggi per chi legge, n.d.r.) ho la conferenza dei servizi per il rifacimento della strada a Taormina, una superficie di più di dieci chilometri di asfaltatura sia per le strade interne che per quella che dalla Provinciale sale da Capo Taormina a Taormina. Spero che grazie anche ad un accordo che sto facendo con il Consorzio autostrade siciliane si possa chiudere tutto anche nei tempi che ci siamo dati, e si possa pensare a una riasfaltatura e un miglioramento nel tratto Catania-Taormina. Il ragionamento che si fa su questo tema è che tutto è funzionale al G7, sono lavori che partono e devono arrivare in porto per quella data».

- Ma c’è un problema Palacongressi da superare?

«Sì, è il vero problema, perché non ha il certificato di prevenzione incendi dal 2013 e richiede molte ristrutturazioni, ho fatto un sopralluogo molto lungo, è un problema sul quale stiamo cercando qualunque soluzione possibile».

«Le nostre preoccupazioni – ha poi concluso il commissario del G7 –, sono per tutti quanti gli aspetti, stiamo parlando di un grande evento per la prima volta affrontato senza deroghe e con disciplina ordinaria, la scommessa è fare normalmente quello per cui ci vuole molto più tempo».

Nuovo incontro

Oggi i sindaci e gli albergatori

Il prefetto di Messina, Francesca Ferrandino ha convocato una conferenza dei servizi per questo pomeriggio con i sindaci di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola, ed alla presenza anche degli albergatori. Sarà fatto il punto della situazione sul G7 insieme al commissario straordinario Riccardo Carpino, nell’imminenza ormai dell’avvio dei cantieri e in una fase che è stata caratterizzata da polemiche proprio per i ritardi che hanno caratterizzato la macchina organizzativa. Oggi si punta, dunque, ad un coordinamento tra i Comuni che verranno interessati dal G7. Taormina, infatti, sarà la sede ufficiale ma parecchi addetti ai lavori verranno dislocati nelle strutture ricettive di Giardini Naxos e Letojanni.

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