Da 0 a 48: le osservazioni di singoli cittadini sulle previsioni del Piano Spiagge o Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo) sono piovute sul Comune negli ultimi 20 giorni. Un ovvio segnale d’interesse per il primo piano demaniale della città con 60 chilometri di costa, il cui iter si trascinava da un decennio, e che il 18 gennaio scorso, giorno di scadenza (non vincolante), in tema di osservazioni aveva fatto registrare uno sconfortante zero assoluto.
Non avevano dato risultati, infatti, in chiave di partecipazione dei messinesi, le forme di pubblicità attuate nell’ambito della “Consultazione al Rapporto ambientale: dalla pubblicazione all’albo pretorio e via stampa, alle lettere inviate dal Comune, alle associazioni interessate e anche a Cgil, Cisl, Uil. Ma alla fine, in extremis, nella nuova società digitale che i suoi fari li accende tutti all’improvviso, la voce della scadenza è corsa veloce e un discreto numero di messinesi ha battuto un colpo e scritto, i suoi rilievi o proposte, al dipartimento Urbanistica.
Va in tal senso ricordato che lo scorso 2 febbraio, interpellato dalla Gazzetta, il responsabile della procedura, Placido Accolla, aveva rassicurato i messinesi interessati: anche oltre la scadenza del 18 gennaio, erano in tempo per presentare osservazioni. Ed aveva aggiunto come, anche dopo che il Piano Spiagge sarà approvato dal Consiglio comunale, i cittadini potranno presentare osservazioni, più sintetiche, favorevoli o contrarie.
Intanto, già nell’immediato ne sono arrivate 48. E forse il numero crescerà ancora, visto che, prima d’inviare il Pudm al Consiglio, il dipartimento Urbanistica, diretto dall’arch. Vincenzo Schiera, compirà altri passaggi chiave. Accolla, anzitutto, incontrerà giovedì, a Palermo, i responsabili del servizio 5 Demanio dell’Assessorato all’Ambiente per ricevere l’elenco completo degli enti da riunire in conferenza dei servizi, prima del Consiglio, affinché diano il parere finale. In questi stessi giorni, però, tutta la documentazione, ivi comprese le 48 osservazioni, sarà inviata al Genio civile, alla Soprintendenza, ai Quartieri e al Dipartimento Foreste. Poi scatteranno altri “invii” del piano ed inviti alla conferenza dei servizi. E alla fine... l’approdo in aula.
A nessuno sfugge l’importanza della pianificazione di 60 km di costa, decisiva per dettare regole di civiltà e di sviluppo, e preziosa per risolvere casi come quello dell’ex Seafligth di Capo Peloro o ancora, un altro esempio, quello della via Marina di fuori dove non esistono accessi adeguati alla spiaggia libera, ma una selva di barriere di cemento e ferro.
Viene da chiedersi, infine, quali siano i temi delle 48 osservazioni. «In buona parte – accenna Accolla – sono contestazioni del confine demaniale ed a tutela della proprietà privata ma non mancano proposte, e la richiesta di una disciplina migliore per armonizzare i diritti dei residenti con le attività notturne dei lidi». Tutto giusto, come l’importanza di riqualificare, proteggere dagli ecomostri anche piccoli, e di rendere godibili, con servizi di alto livello, tanti litorali dello Stretto: da Ortoliuzzo fino a Giampilieri.
Caricamento commenti
Commenta la notizia