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Deleghe al sindaco, pit-stop della Giunta

Deleghe al sindaco, pit-stop della Giunta

Pit stop per la giunta Accorinti. Una breve (si spera) sosta ai box per ripartire e affrontare la volata finale, da qui alla primavera del 2018. Oggi gli assessori comunali, quelli rimasti in carica (dopo le dimissioni di Luca Eller Vainicher e Daniela Ursino), rimetteranno tutti insieme le deleghe nelle mani del sindaco. Non è una protesta, nè ammutinamento e insubordinazione, ma un passaggio concordato con Accorinti prima di conoscere l’esito della mozione di sfiducia in consiglio comunale. «Se superiamo questo scoglio – aveva detto il sindaco nelle ultime riunioni dell’esecutivo e anche nel corso di una recente conferenza stampa –, verrà il momento in cui faremo il “tagliando” alla macchina». E l’occasione è stata data anche dall’addio dei due cosiddetti “tecnici” che erano stati chiamati al capezzale di un’amministrazione in obiettiva difficoltà nell’aprile del 2016.

Nega, il sindaco, che sia in atto una “mutazione genetica” della sua squadra di governo e che ci sia una svolta politico-partitica, quella “virata a sinistra” della quale hanno parlato prima Eller, poi la stessa Daniela Ursino. Ma è evidente che tutto quanto accaduto nelle ultime settimane abbia avuto ripercussioni, rafforzando i legami tra il sindaco e i movimenti che lo hanno sostenuto nella campagna elettorale del 2013. «Abbiamo ritrovato lo spirito originario», ha dichiarato la capogruppo di Cambiamo Messina dal basso Lucy Fenech.

E, dunque, Accorinti ora si trova a un nuovo bivio: riportare in Giunta esponenti dell’ala più movimentista (quello che c’era prima, Filippo Cucinotta, che aveva la delega alla Protezione civile, in fondo non è mai stato sostituito) oppure chiedere il coinvolgimento di esperti pescati dalla cosiddetta società civile e dal mondo accademico. Il tempo stringe, l’obiettivo è chiudere la riflessione nell’arco di pochi giorni, ed entro fine mese annunciare la nuova composizione della Giunta, tra “new entry” e rimodulazione delle deleghe. È da escludere l’azzeramento che era stato chiesto dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Elvira Amata e gli incarichi più “pesanti” resteranno lì dove sono: trasporti e mobilità urbana al vicesindaco Gaetano Cacciola, urbanistica e politiche del territorio a Sergio De Cola, servizi sociali a Nina Santisi, politiche del Mare a Sebastiano Pino, ambiente e beni comuni a Daniele Ialacqua, sviluppo economico a Guido Signorino. Il resto è tutto in gioco, dal bilancio alle scuole, dalle partecipate al decentramento.

Oggi, intanto, dopo i giorni della tempesta-sfiducia, si torna in mare aperto, con l’avvio del confronto sulla MessinaServizi, la società appena costituita (dopo il voto del Consiglio) che, però, è ancora soltanto un contenitore vuoto, almeno fino a quando non verrà approvata dall’Aula la delibera con il contratto di servizio. E quella che comincia oggi, non va dimenticato, è la settimana decisiva per le sorti della vecchia Spa, MessinAmbiente, sulla quale pende l’istanza di fallimento. Mercoledì è fissata l’udienza, l’amministrazione comunale confida nella soluzione del concordato, ma il percorso è tutt’altro che agevole.

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