Sono i promotori della pagina fb #tantoiorivotoaccorinti gli organizzatori del sit-in a palazzo Zanca per manifestare “fiducia” al primo cittadino. L'appuntamento è per l'inizio della seduta straordinaria del consiglio comunale di mercoledì alle 17, quando verrà discussa e votata la mozione con la quale i 17 consiglieri che l'hanno firmata propongono all'aula di sfiduciare il sindaco. Oltre ad aver raccolto le firme, prima in piazza e poi nelle sedi del gruppo consiliare e del movimento “Cambiamo Messina dal basso”, i supporters accorintiani hanno avviato una petizione online su change.org e ottenuto il sostegno di oltre tremila messinesi che chiedono che il primo cittadino completi il mandato alla scadenza naturale del 2018. Sono elettori pronti a sostenere Accorinti pacificamente, ma senza demordere. Infatti è stata anche presa in considerazione la possibilità, se la mozione di sfiducia dovesse essere approvata, di ricorrere al Tar per la mancanza di gravi motivi, sia dal punto di vista giudiziario che politico, e il venir meno della gran parte delle ragioni che costituiscono il contenuto del documento. Risolvere il problema dal punto di vista legale-amministrativo, non è un argomento all'ordine del giorno del movimento “Cambiamo Messina dal basso”. La capogruppo Lucy Fenech ha spiegato che, nel corso dei vari confronti interni, si è auspicato di vincere questa battaglia attraverso il percorso politico. Per questa ragione si punta tutto sugli interventi in aula dei quattro consiglieri, ma soprattutto dello stesso sindaco, volti a confutare la mozione e a convincere gli indecisi o a far cambiare idea a chi voterebbe sì. Ad Accorinti tutti gli assessori stanno preparando un promemoria, delega per delega, che gli servirà per dimostrare concretamente il lavoro svolto. Ma, se, comunque, il primo cittadino dovesse essere sfiduciato- ha spiegato ulteriormente Lucy Fenech- il movimento è più indirizzato ad avviare una campagna elettorale a suo favore perchè venga rieletto a giugno, piuttosto che una guerra di scartoffie, che non sarebbe positiva per il bene della città e che, anche se vinta, non avrebbe lo stesso gusto di un ritorno a palazzo Zanca decretato per la seconda volta dalla volontà popolare.
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